Ru de Torgnon

Presa del Ru de Torgnon in inverno - foto di Gian Mario Navillod.
Presa del Ru de Torgnon in inverno – foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru de Torgnon scorre completamente intubato dalla presa sul torrente Petit-Monde fin nei pressi dell’area picnic di Chantorné.

In inverno la pista di servizio si trasforma in un bellissimo itinerario da percorrere con gli sci di fondo ai piedi. Nelle altre stagioni il Ru de Torgnon è una piacevole alternativa, molto panoramica, per raggiungere il SIC di Loditor/Lo Ditor.

Accesso

Dall’uscita autostradale di Châtillon-Saint-Vincent seguire le indicazioni per Cervinia e risalire la valle lungo la strada regionale 46. Arrivati alla piana di Antey girare a sinistra sulla strada regionale di Torgnon, attraversare il capoluogo e proseguire sempre in salita oltrepassando l’area picnic Chantorné. Lasciare l’auto nel parcheggio estivo che si trova sulla sinistra, dopo il ristorante Les Montagnards.
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Lunghezza itinerario: 5.5  km circa
Quota partenza:  1822 m circa
Quota presa 1920 m circa
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Dislivello: 100 m circa
In bici: consigliato a tratti
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Descrizione

Dal parcheggio estivo si attraversa la strada e si imbocca la sterrata in leggera discesa che passa alle spalle del ristorante Les Montagnards. Si percorre una breve salita tra i pascoli ed il bosco poi si entra nella foresta di conifere. Si passa sotto la telecabina che sale dal capoluogo e si raggiunge l’Alpe Chavannes. In lontananza si vede il Monte Zerbion, una cima facilmente riconoscibile da un puntino bianco sulla vetta: è una statua della Madonna alta 7 metri, un ex voto delle signore di Saint-Vincent che posero sotto la protezione della Vergine i loro cari inviati al fronte durante la prima guerra mondiale.

Cappella di Châtelard a Torgnon - Foto di Gian Mario Navillod.
Cappella di Châtelard a Torgnon – Foto di Gian Mario Navillod.

Si passa alle spalle dell’Alpe Arpeille poi invece di salire lungo la sterrata principale si prosegue in piano sulla pista coperta d’erba, si lascia a destra il dissabbiatore dal quale si stacca un ramo del Ru de Torgnon che scende alla Cappella di Châtelard. Dall’altra parte della valle si vede il Monte Tantané. Tra i cordoni morenici ai piedi della cima è nascosto un insediamento dell’età del ferro frequentato tra il secondo e il primo secolo avanti Cristo.

Si rientra nella foresta, ogni tanto tra gli alberi si aprono scorci interessanti sulle montagna che separano al Valtournenche della valle di Ayas. Poche decine di metri più a monte passano i veicoli di servizio agli alpeggi ma la particolare conformazione del versante impedisce a polvere e rumore di raggiungere il ru.

L'airone cenerino di Antey (Ardea cinerea) - Foto di Gian Mario Navillod.
Airone cenerino (Ardea cinerea) – Foto di Gian Mario Navillod.

Si attraversa la sterrata che scende all’Alpe Brusoney e si prosegue lungo il sentiero che segue la tubazione fino a raggiungere l’Alpe Betsoloz. Sul fondo del vallone si vede un laghetto in mezzo ad un’area umida dove con un po’ di fortuna è possibile avvistare l’airone cenerino (Ardea cinerea) e il germano reale (Anas platyrhynchos).

Ru de Torgnon sotto la neve - foto di Gian Mario Navillod.
Ru de Torgnon sotto la neve – foto di Gian Mario Navillod.

Si attraversa una zona ricca di sorgenti, nei tratti più fangosi si cammina su  comode passerelle in legno, è possibile fermarsi per un picnic in una radura panoramica sono state posate alcune panchine poi il sentiero scende verso il Torrente-Petit Monde. Gli escursionisti esperti posso farsi largo tra la vegetazione fino all’opera di presa che dista circa quattrocento metri,  tutti gli altri possono raggiungere in pochi minuti la sterrata per Cignana e terminare la passeggiata in tutta tranquillità.

Presa del Ru de Torgnon – foto di Gian Mario Navillod.

Curiosità

Nel SIC (Sito di Importanza Comunitaria) di Loditor è possibile osservare una specie vegetale rarissima in Valle d’Aosta, la Groenlandia densa, una specie acquatica che raggiunge in questo punto il record di altezza nelle Alpi, più di 1900 metri di quota per una pianta che solitamente vegeta sotto il 1000 metri.

Rovine dell'Ospizio di Chavacour - Foto di Gian Mario Navillod.
Rovine dell’Ospizio di Chavacour – Foto di Gian Mario Navillod.

Dal ponte sul torrente Petit-Monde inizia un percorso didattico lungo quasi tre chilometri con 160 metri di dislivello che porta alle spalle della grande parete rocciosa che sovrasta lo stagno. Lungo l’itinerario si scoprono le rovine dell’Ospizio di Chavacour, in cui si racconta che in tempi lontani si giocò a carte nella notte di Natale: “Tra gli aneddoti vale la pena di citare quello tramandato dal Can. Frutaz che vuole che un vecchio di Torgnon, nella notte di Natale di un anno non precisato, presumibilmente verso la fine del ‘700, abbia passato parecchie ore a giocare a carte con mercanti che stavano portando in Svizzera il pregiato moscato di Chambave((Maria Cristina Ronc, La valle del Cervino, Torino 1990, pag. 63 )).

Il canonico Sylvain Vesan((Sylvain Vesan, Alma Perrin, Walter Garin Torgnon recherches historiques, Imprimerie Valdotaine, Aoste 1993, pag. 115)) cita una carta del 17 giugno 1368 con la quale Pietro di Cly  autorizzava gli abitanti di Torgnon a costruire un altro ru sotto i due ru esistenti, il Ru de Chavacourt ed il Ru Boverod (ora scomparso) che portavano l’acqua a Verrayes. Secondo il sacerdote era opinione comune, tra gli abitanti di Torgnon dei secoli passati,  che il Ru de Torgnon fosse il più antico dei tre e che il comune di Verrayes abbia distrutto dolosamente i documenti che lo provavano nel 1664.

Bibliografia

Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 92.

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Post del 14.12.2020 ultimo aggiornamento 8.10.2021