Ru Neuf di Aymavilles

Il Ru Neuf a Jovençan - Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru Neuf a Jovençan – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru Neuf alterna tratti di piacevole passeggiata alla portata di tutti a tratti nei quali occorre un po’ ci coraggio per camminare in equilibrio sugli argini del ru. Alcuni piccoli interventi di sistemazione del sentiero percorso dai guardiani delle acque nel comune di Jovençan permetterebbero agli appassionati di percorrere in sicurezza uno dei più interessanti ru del fondovalle.

Accesso

Dall’uscita autostradale di Aosta Ovest seguire le indicazioni per Cogne. Al tornante sotto la chiesa di Saint Léger di Aymavilles girare a destra seguendo le indicazioni per Villeneuve e lasciare l’auto a bordo strada nei pressi del ponte sul torrente Grand-Eyvia.
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Lunghezza itinerario: 5.5 km
Quota partenza: 647 m
Quota arrivo: 652 m circa
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Dislivello: irrilevante
In bici: consigliato a tratti.
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Interno del dissabbitore del Ru Neuf di Aymavilles - Foto di Gian Mario Navillod.
Interno del dissabbitore del Ru Neuf di Aymavilles – Foto di Gian Mario Navillod.

Descrizione

Il Ru Neuf di Aymavilles scorre alcune decine di metri sopra il Ru de la Ferrière, di fronte alla centrale idroelettrica. Un ripido sentiero si stacca dall’argine e porta in pochi minuti al grande tubo in cemento nel quale scorre il ru. Se si gira a destra ci si ferma quasi subito davanti alla porta di accesso al dissabbiatore che ha una forma inconsueta: nasce dall’unione di due canali paralleli separati da un lunghissimo pettine di ferro. Tutta la struttura è coperta da una robusta griglia di ferro che la protegge dalla caduta massi fino all’ingresso della galleria. Nel 1950 la regione concesse un contributo di sette milioni di lire per la realizzazione “entro la seguente stagione irrigatoria” della galleria di derivazione lunga circa mezzo chilometro che sostituì il tratto in legno sospeso sulla gola del torrente, dove in passato persero la vita due guardiani delle acque1.

Archi di sostegno del Gran Ru o Ru Neuf di Aymavilles - foto di Gian Mario Navillod.
Archi di sostegno del Gran Ru o Ru Neuf di Aymavilles – foto di Gian Mario Navillod.

L’alveo abbandonato del ru prosegue all’esterno della galleria, a mezzacosta, fino al tratto sostenuto dai due grandi archi che si vedono bene dalla strada d’accesso alla centrale idroelettrica e che si possono raggiungere percorrendo l’itinerario del Ru de la Ferrière.

Facciata della chiesa di Saint-Léger lungo il Ru Neuf di Aymavilles - Foto di Gian Mario Navillod.
Facciata della chiesa di Saint-Léger lungo il Ru Neuf di Aymavilles – Foto di Gian Mario Navillod.

Solo gli alpinisti posso valutare i rischi che derivano dall’instabilità della roccia, agli escursionisti si consiglia di seguire il fluire delle acque che raggiungono in breve la chiesa di Saint-Léger di Aymavilles costruita su un edificio di culto altomedievale. La sua facciata interamente affrescata a trompe-l’œil a metà del 1800 è ritenuta molto bella da gran parte dei fedeli. Nel campanile si trova una delle campane più antiche della Valle d’Aosta datata 1379.

Si attraversa la strada regionale di Cogne e la piastra di cemento che copre il canale di alimentazione della centrale idroelettrica di Aymavilles, poi si lascia il territorio urbanizzato per camminare sulla pista di servizio del Ru Neuf che in questo tratto è coperta da un morbido tappeto verde di erbe di campo.

Cantina Les Crêtes lungo il Ru Neuf di Aymavilles - Foto di Gian Mario Navillod.
Cantina Les Crêtes lungo il Ru Neuf di Aymavilles – Foto di Gian Mario Navillod.

Il ru attraversa una macchia di latifoglie e la strada regionale di Gressan nel sottosuolo, ritorna poi a cielo aperto alle spalle delle cantine Les Crêtes e prosegue stretto tra i muri di sostegno delle vigne e la scarpata che scende verso la Dora Baltea fino a raggiungere l’ampio pianoro coltivato a vite ai piedi della collina de Les Crêtes.

Fiori di mandorlo (Prunus dulcis) lungo il Ru Neuf di Aymavilles - Foto di Gian Mario Navillod.
Fiori di mandorlo (Prunus dulcis) lungo il Ru Neuf di Aymavilles – Foto di Gian Mario Navillod.

In questa zona il mandorlo (Prunus dulcis) fiorisce ad aprile, tra le tanti viti che si susseguono a perdita d’occhio si nasconde una Vitis vinifera di varietà Premetta ha superato i duecento anni di vita.

Castello di Sarre visto dai vigneti lungo il Ru Neuf di Aymavilles - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Sarre visto dai vigneti lungo il Ru Neuf di Aymavilles – Foto di Gian Mario Navillod.

Tra i filari fa capolino il castello di Sarre, acquistato dal re Vittorio Emanuele II nel 1869 e decorato con il trofei delle cacce reali, guardando a ponente si vede il castello di Saint-Pierre facilmente riconoscibile dalle torrette neogotiche aggiunte ai fabbricati medievali nella seconda metà del 1800.

Il Ru Neuf scorre per alcune centinaia di metri a fianco del canale di alimentazione della centrale di Aymavilles, tra gli argini in cemento armato scorrono fino a venti metri cubi al secondo raccolti lungo il corso della Dora Baltea a partire dalla sbarramento di Mecosse di Arvier, poi attraversa il canale, passa a fianco di un boschetto e prosegue il suo cammino tra le vigne ed i meleti.

Vigneti e meleti lungo il Ru Neuf a Jovençan - Foto di Gian Mario Navillod.
Vigneti e meleti lungo il Ru Neuf a Jovençan – Foto di Gian Mario Navillod.

Il sentiero che percorreva l’argine a valle non esiste più, ci si trova a camminare in equilibrio tra l’acqua del ru che scorre veloce e la piccola scarpata che scende verso l’arboreto da frutto.

La scala a sbalzo sul Ru Neuf a Jovençan - Foto di Gian Mario Navillod.
La scala a sbalzo sul Ru Neuf a Jovençan – Foto di Gian Mario Navillod.

Fortunatamente il villaggio di Pompiod dista solo qualche centinaio di metri, il Ru Neuf lo attraversa intubato e ricompare a cielo aperto all’altra estremità del villaggio, passa a fianco del campo sportivo e scorre tra la strada asfaltata ed i pascoli tra due argini in cemento armato che sono sufficientemente larghi per essere percorsi da persone con un buon senso dell’equilibrio. Una singolare scala in cemento armato sporge a sbalzo sulle acque e permette di accedere al ru direttamente dalla carrabile.

Ad un centinaio di metri dal villaggio di Pessolin il Ru Neuf scompare sottoterra, attraversa il villaggio di Turille dove tra le case fruttifica ancora una pianta monumentale di Vitis vinifera varietà Petit-Rouge vecchia di 300 anni e torna a cielo aperto all’altra estremità del villaggio ai piedi di un muro coperto d’edera.

Per quasi un chilometro si cammina a mezzacosta, su di un largo sentiero che attraversi boschetti di roverelle, si passa a monte della parrocchiale di Jovençan e della Maison des Anciens Remèdes, un museo interattivo dedicato alla medicina popolare.

I gradini della mulattiera lungo il Ru Neuf a Jovençan - Foto di Gian Mario Navillod.
I gradini della mulattiera lungo il Ru Neuf a Jovençan – Foto di Gian Mario Navillod.

Si incrocia  la mulattiera che sale in collina, nel banco roccioso a monte del ru sono stati intagliati una ventina di gradini che hanno trasformato un tratto pericoloso in un’amena scalinata campestre che ricorda quelle delle grandi città.

La Tour de la Plantà di Gressan vista dal Ru Neuf - Foto di Gian Mario Navillod.
La Tour de la Plantà di Gressan vista dal Ru Neuf – Foto di Gian Mario Navillod.

Dietro una curva appare la massiccia Tour de la Plantà una torre edificata nel XII secolo2 dal 1908 proprietà della famiglia Impérial, poco più avanti sopra il ru si vedono i merli del castello Tour de Villa acquistato nel 1943 dalla famiglia Arruga. All’interno del castello è possibile pernottare in una delle due suite riservate agli ospiti.

L'ariete di Gressan - Foto di Gian Mario Navillod.
L’ariete di Gressan – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru Neuf scompare per l’ennesima volta sotto terra, nel villaggio di Vignettaz un ariete osserva guardingo i rari passanti.

Cappella della Madeleine di Gressan - Foto di Gian Mario Navillod.
Cappella della Madeleine di Gressan – Foto di Gian Mario Navillod.

La passeggiata termina davanti alla Cappella della Madeleine dove sono ancora visibili in facciata, un po’ scoloriti, gli affreschi che Giacomino di Ivrea dipinse nel 1463. All’interno della chiesetta il  ciclo che illustra la vita di Maria Maddalena si è conservato meglio e i colori sono ancora vivissimi. Il campanile del XII secolo che si stava pericolosamente inclinando è stato rinforzato con il massiccio sperone diventato nel tempo l’elemento che caratterizza il complesso.

Storia

L’abbé Henry3 scrive che il Ru Neuf di Aymavilles era già esistente nel 1252 poiché il signore di Aymavilles Aimon ne garantiva l’uso al vescovo di Aosta la domenica e il lunedì di ogni settimana.

Curiosità

Il Ru Neuf che è conosciuto anche come Grand Ru, Ru de Jovençan, Ru de Gressan, Ruisseau Neuf d’Aymavilles, Grand Ruisseau d’Aymavilles, Ru du Fleuve (Rivus Fluvii) in origine era chiamato Ru de l’Évêque (rivo domini Episcopi) poiché venne infeudato al vescovo di Aosta. La sua portata massima è di 700 litri al secondo e la sua manutenzione è a carico degli utenti di Gressan e Jovençan. Gli abitanti di Aymavilles avendo a suo tempo concesso il  passaggio hanno diritto alle acque gratuitamente dalle 18 di sabato alle 11 di domenica mattina4.

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  1. Verbale del Consiglio regionale del 3 agosto 1950 – versione digitale disponibile qui[]
  2. La datazione dendrocronologica del legno utilizzato nella torre indica come data di costruzione il 1128. Vedi Mauro Cortelazzo, La metamorfosi di un paesaggio alpino: l’incastellamento valdostano tra X e XIII secolo, in BURVA n. 28, Aosta, 2017, pag. 202 – versione digitale disponibile qui[]
  3. Joseph-Marie Henry, Histoire populaire, religieuse et civile de la Vallée d’Aoste, Société éditrice valdôtaine (Imprimerie catholique), Aosta, 1929, pag. 136, versione digitale disponibile qui[]
  4. Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 74.[]