Sfogliando il bollettino del CAI pubblicato nel 1872 si scopre che l’offerta alberghiera di Antey è migliorata alquanto in 150 anni: gli hotel con area benessere hanno sostituito i tuguri mentre il Monte Cervino appare ancora in tutta la sua bellezza in fondo alla valle.
“Dissi che il Grand Moulin è un luogo meschino; eppure i villeggianti che non si sentono di fare corse faticose lo scelgono sovente come meta di una passeggiata, e ciò perché da questo luogo si presenta per la volta allo sguardo del viaggiatore il Monte Cervino in tutta la sua maestà. Per questo motivo, se quella buona gente che tengono pane, vino, birra e tabacco in un brutto tugurio che non è né osteria né accensa1, procurassero di avere anche una stanza alquanto pulita con qualche altra provvista un po’ più confortevole, il Grand-Moulin sarebbe visitato forse più frequentemente sia da quelli che scelgono quel luogo come scopo di passeggiata, sia dai viaggiatori che si recano a Valtornenche, al Cervino ed alla Svizzera2.”
- accensa, censa: termine dialettale piemontese per tabaccheria[↩]
- Lorenzo Saroldi, VI Bollettino del Club Alpino Italiano, n. 20, G. Candeletti editore, Torino 1872, pag. 180 – versione digitale disponibile qui.[↩]