Almeno una volta la costruzione di un ru non riuscì al primo colpo. Scrive Ezio Emerico Gerbore che nel 1459 il conte Giacomo di Challant accusò i costruttori del Ru Courtaud di aver travalicato la concessione fatta nel 1393 da Ebalo di Challant e di aver edificato due canali al posto dell’unico autorizzato.
“Replicarono che sebbene avessero dapprima cominciato un ruscello dai detti rivi, questo ruscello medesimo nel modo in cui era iniziato, non poteva essere perfezionato, e questo primo disegno, progetto, non potendo riuscire, sono stati obbligati ad abbandonarlo e di costruirne un altro da capo … Il secondo ruscello è stato terminato al tempo del detto signore Francesco, conte di Challand che era presente, lo vide e lungi dall’opporvisi lo approvò, accettò e lodò di propria bocca1”.
- Ezio-Emeric Gerbore Les rus de la Vallé d’Aoste au Moyen Age, Annales valaisannes: bulletin trimestriel de la Société d’histoire du Valais romand, 1995, p. 247, copia digitale disponibile a questo indirizzo, libera traduzione di Gian Mario Navillod[↩]