![Cascatelle lungo il Ru Courtaud/Courtod - Foto di Gian Mario Navillod.](https://gian.mario.navillod.it/wp-content/uploads/2020/03/DSC08971cascatelle-300x225.jpg)
Almeno una volta la costruzione di un ru non riuscì al primo colpo. Scrive Ezio Emerico Gerbore che nel 1459 il conte Giacomo di Challant accusò i costruttori del Ru Courtaud di aver travalicato la concessione fatta nel 1393 da Ebalo di Challant e di aver edificato due canali al posto dell’unico autorizzato.
![Tratto in alveo naturale e panchine lungo il Courtaud/Courtod - Foto di Gian Mario Navillod.](https://gian.mario.navillod.it/wp-content/uploads/2020/04/DSC09092panchine-nuove-300x225.jpg)
“Replicarono che sebbene avessero dapprima cominciato un ruscello dai detti rivi, questo ruscello medesimo nel modo in cui era iniziato, non poteva essere perfezionato, e questo primo disegno, progetto, non potendo riuscire, sono stati obbligati ad abbandonarlo e di costruirne un altro da capo … Il secondo ruscello è stato terminato al tempo del detto signore Francesco, conte di Challand che era presente, lo vide e lungi dall’opporvisi lo approvò, accettò e lodò di propria bocca1”.
- Ezio-Emeric Gerbore Les rus de la Vallé d’Aoste au Moyen Age, Annales valaisannes: bulletin trimestriel de la Société d’histoire du Valais romand, 1995, p. 247, copia digitale disponibile a questo indirizzo, libera traduzione di Gian Mario Navillod[↩]