Oggi ho portato a spasso le ciaspole fino al Rifugio Vittorio Emanuele II.
In tutta la salita ho incontrato solo tre persone, il silenzio della montagna era perfetto: non una bava di vento, tutto immobile sotto la neve.
Sentivo solo il ritmo del mio respiro e lo scricchiolare della neve sotto gli scarponi.
La neve durissima e gelata non ha mollato neppure dopo mezzogiorno quando sono tornato all’auto.
Per non rischiare l’osso del collo è bene salire con i ramponi il primo tratto ripido che si incontra all’uscita del bosco.
Il rifugio è aperto anche in settimana fino a maggio.
Sulla terrazza i gracchi alpini seguono curiosi le chiacchiere degli alpinisti.