Un tempo gattare e gattari valdostani seguivano con occhio vigile il bighellonare dei coscritti intorno alle colonie feline. Un interesse che non né disinteressato né legato a necessità alimentari.
Alcuni boomer, signore e signore di una certa età che come me sono nati nello scorso millennio, sostengono di aver gustato il felino e che non via sia grande differenza tra la carne di gatto e quella di coniglio. Mi hanno raccontato che l’occhio esperto, in mancanza della testa, riconosce il gatto dalla forma delle ossa. Va da sé che vegani e vegetariani non debbono curarsi di tali problemi.
Nell’ultima fatica di Alexis Bétemps, fine intellettuale e sottile umorista come lo sono i grandi, si racconta il rapporto che legava i coscritti amanti dei gatti agli amanti dei gatti tout court che trascrivo per la gioia degli amici vicentini1.
“La festa 2 durava praticamente tutto l’anno, con uscite periodiche, tra le quali una a Capodanno era di rigore. In questa occasione … il piatto forte era il gatto. Verso la fine dell’Avvento3, chi amava davvero i propri gatti, li richiudeva nella case e vegliava con attenzione i movimenti furtivi dei giovani coscritti. Ma c’era sempre qualche povera bestiola che si faceva prendere. La preparazione del gatto era lunga e laboriosa. Veniva lasciato tutta la notte in un recipiente, nell’acqua corrente, per eliminare il sangue cagliato. Poi si faceva cuocere come un coniglio. Era insaporito con salvia, lauro, rosmarino, aglio e veniva lasciato a bagno nel vino tutta la notte. Il pranzo a base di carne di gatto non è assolutamente una specialità valdostana. Sui due versanti delle Alpi, questo pasto rituale era frequente. Come lo era molto più lontano dalle nostre montagne, verso il Nord Europa …4”
- “Venessiani gran signori, Padoani gran dotori, Visentini magna gati … ” sull’origine del detto vedasi questo post di Ivano Poli: https://www.venezia-it.com/venessiani-gran-signori-fra-storia-miti-e-leggende/[↩]
- Si tratta della festa dei coscritti[↩]
- Il periodo dell’avvento comprende le quattro domeniche che precedono il Natale[↩]
- Alexis Betémps, Marilisa Letey, Alimentazione contadina in Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2022, ISBN 978 88 7637 253 7 pag. 45[↩]