Valdostani magnagatti

 

Il Tchanalats ponte canale in pietra del Ru di Gattinery - Foto di Gian Mario Navillod.
Il Tchanalats ponte canale in pietra del Ru di Gattinery – Foto di Gian Mario Navillod.

Un tempo gattare e gattari valdostani seguivano con occhio vigile il bighellonare dei coscritti intorno alle colonie feline. Un interesse che non né disinteressato né legato a necessità alimentari.

Alcuni boomer, signore e signore di una certa età che come me sono nati nello scorso millennio, sostengono di aver gustato il felino e che non via sia grande differenza tra la carne di gatto e quella di coniglio. Mi hanno raccontato che l’occhio esperto, in mancanza della testa, riconosce il gatto dalla forma delle ossa. Va da sé che vegani e vegetariani non debbono curarsi di tali problemi.

Nell’ultima fatica di Alexis Bétemps, fine intellettuale e sottile umorista come lo sono i grandi, si racconta il rapporto che legava i coscritti amanti dei gatti agli amanti dei gatti tout court che trascrivo per la gioia degli amici vicentini1.

La festa 2 durava praticamente tutto l’anno, con uscite periodiche, tra le quali una a Capodanno era di rigore. In questa occasione … il piatto forte era il gatto. Verso la fine dell’Avvento3, chi amava davvero i propri gatti, li richiudeva nella case e vegliava con attenzione i movimenti furtivi dei giovani coscritti. Ma c’era sempre qualche povera bestiola che si faceva prendere. La preparazione del gatto era lunga e laboriosa. Veniva lasciato tutta la notte in un recipiente, nell’acqua corrente, per eliminare il sangue cagliato. Poi si faceva cuocere come un coniglio. Era insaporito con salvia, lauro, rosmarino, aglio e veniva lasciato a bagno nel vino tutta la notte. Il pranzo a base di carne di gatto non è assolutamente una specialità valdostana. Sui due versanti delle Alpi, questo pasto rituale era frequente. Come lo era molto più lontano dalle nostre montagne, verso il Nord Europa …4

  1. Venessiani gran signori, Padoani gran dotori, Visentini magna gati … ” sull’origine del detto vedasi questo post di Ivano Poli: https://www.venezia-it.com/venessiani-gran-signori-fra-storia-miti-e-leggende/[]
  2. Si tratta della festa dei coscritti[]
  3. Il periodo dell’avvento comprende le quattro domeniche che precedono il Natale[]
  4. Alexis Betémps, Marilisa Letey, Alimentazione contadina in Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2022, ISBN 978 88 7637 253 7 pag. 45[]