A Saint Nicolas, nei pressi del Bois de la Tour, nel 1914 venne dedicato all’Abbé Cerlogne un busto con iscrizione in francese. Il giornale Le Pays d’Aoste vi rilevò alcuni errori ortografici che vennero in parte corretti.
Un chilometro e mezzo del Ru de Tchiou scorre ancora in alveo naturale tra i pascoli del vallone del Menouve poi scompare sotto terra in una tubazione a pressione. Per raggiungere l’opera di presa si attraversano zone aride, foreste umide e pascoli alpini: un itinerario ricco di piacevoli contrasti. Chi lo desidera può chiudere un anello percorrendo il Ru Neuf d’Eternon che scorre una cinquantina di metri più in alto.
Del Ru Neuf d’Eternon/Eternod rimangono solo una ventina di metri di alveo abbandonato. Una bella pista pianeggiante ne ha cancellato ogni traccia ed il ru ci scorre sotto, dentro una conduttura in pressione. È possibile percorrere questo itinerario in bici anche se nei pressi dell’Alpe Essananz vi sono circa 100 metri di dislivello particolarmente ripidi. Negli ultimi 500 metri di pista prima di arrivare alla presa si trova sovente l’erba alta. Continua la lettura di Ru Neuf d’Eternon/Eternod→
Camminare in montagna fa bene e si può fare fino in tarda età. Più passano gli anni più il passo si fa lento però, colpa del peso dei bei ricordi che porto nello zaino. A vent’anni per camminare mi bastava un orologio per capire di quanto abbassavo i tempi di percorrenza, a quaranta studiavo flora e fauna, per il piacere di distinguere le infinite varietà di vita che il Buon Dio o Madre Natura hanno disseminato sulla terra.
Un piccolo ramo del Ru d’Arlaz scorra ancora in alveo naturale e attraversa più volte Challand Art, quattordici opere di land art di Marco Della Valle nascoste nel bosco tra il lago di Villa e il Col d’Arlaz.
Il Ru d’Arlaz scorre a cielo aperto tra due argini di cemento dall’opera di presa sul torrente Evançon al Col d’Arlaz. La sterrata di servizio ha una pendenza ridotta e si presta ad essere percorsa in bicicletta. La varietà del paesaggio, la ricchezza della flora e la cura profusa nella gestione dell’itinerario rendono questa escursione una delle più piacevoli della Val d’Ayas.
“ALT PER TUTTI! – CONTROLLO – TAGLIO CAPELLI” Era il cartello che il colonnello Giorgio Boccacci, capo di Stato Maggiore della IV armata aveva fatto affiggere nel territorio del suo Corpo d’Armata spazzato via dall’offensiva di Caporetto. Continua la lettura di Alt per tutti!→
Il colle del Teodulo che si apre a levante del Cervino era difeso da due linee fortificate. Lo segnala anche il canonico Georges Carrel(< nel suo opuscolo dedicato alle Alpi Pennine1: “All’inizio del ghiacciaio del Teodulo e anche sul colle si vedono delle trincee con le feritoie che puntano dalla parte del vallese. Quelle dei Fourneaux sono all’altezza di 3111 metri“.
Georges Carrel, Les Alpes Pennines dans un jour, Imprimerie de D. Lyboz, Aoste, 188, pag. 34, libera traduzione dal francese di Gian Mario Navillod[↩]
A gentile richiesta di Teresa Kaufmann, la celebre fotografa di Chamonix che di tanto in tanto scavalca le Alpi per immortalare le cose belle della Valle d’Aosta, sono salito sopra Perloz per la fioritura della Paeonia officinalis, la peonia officinale.
Percorrere il Ru de By è un’esperienza indimenticabile. Nella tratto verso l’opera di presa si cammina senza fatica in un ambiente di alta montagna molto panoramico. Si vedono pareti rocciose severe, ghiacciai e, lontane nel fondovalle, le opere dell’uomo. Si scoprono straordinarie fioriture e stalle abbandonate, lungo un ru che scorre ancora in alveo naturale per un quarto della sua lunghezza. Continua la lettura di Ru de By→