Archivi categoria: Curiosità della Valle d’Aosta

Bradisismo a Chamois?

Per anni ho raccontato ai miei ospiti che Chamois è il comune più alto della Valle d’Aosta e il terzo in Italia dopo Sestriere e Livigno.

Estratto dalla Carta Tecnica Ragionale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta ed. 2005 - In rosso l'ingresso del comune di Chamois.
Estratto dalla Carta Tecnica Regionale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta ed. 2005 – In rosso l’ingresso del comune di Chamois.

Per determinare l’altezza del comune si considera quella dell’ingresso del municipio, al piano terreno. Giusto per evitare che i sindaci amanti del buon bere spostino gli uffici in cantina o che quelli che guardano le stelle li spostino in soffitta con conseguente spostamento dell’altezza sul livello del mare dell’intero comune.

Curiosando su Wikipedia1 scopro che l’ingresso del municipio di Chamois sarebbe a 1818 m s.l.m. mentre la carta tecnica regionale del 20052 indica in 1810.3 m la quota della piazza all’arrivo della funivia, in 1811 m quella della piazza sotto il ristorante Chez Pierina e in 1817.8 m quella dello slargo sopra il negozio di Chamois.

Ad occhio l’ingresso al municipio è compreso tra queste quote. Che Chamois sia soggetta a fenomeni bradisismici finora passati sotto silenzio?

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Comuni_d%27Italia_per_altitudine – pagina consultata il 19.03.2025[]
  2. https://mappe.regione.vda.it/pub/geoCartoSCT/ –  pagina consultata il 19.03.2025[]

Energia elettrica in Italia

Le statistiche relative al consumo di energia elettrica in Italia sono disponibili sul sito di TERNA1 e sono un buon punto di partenza per ragionare sull’argomento.

Grafico 1 - Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2025 (C) TERNA SpA - in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.
Grafico 1 – Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2025 (C) TERNA SpA – in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.

Nel primo grafico si nota che il picco di richiesta di energia elettrica in un lunedì lavorativo di gennaio si ha di giorno e sfiora i 50 Gwh, la notte la richiesta di energia scenda a circa la metà.

Cinque anni fa la richiesta di energia non era molto diversa, lo si vede nel secondo grafico.

Grafico 2 - Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2020 (C) TERNA SpA - in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.
Grafico 2 – Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2020 (C) TERNA SpA – in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.
  1. https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/pubblicazioni-statistiche[]

Napoleone prigioniero al Col di Joux

Inizio della ciclabile lungo il Ru Courtaud/Courtod - Foto di Gian Mario Navillod.
Inizio della ciclabile lungo il Ru Courtaud/Courtod al Col di Joux – Foto di Gian Mario Navillod.

Il sacerdote Jean-Martin-Félix Orsières, canonico della Cattedrale di Aosta e dottore in diritto, nel suo Historique du Pays d’Aoste1 pubblicato nel 1839 scrive che nel maggio 1800, per una mezz’oretta, Napoleone Bonaparte fu in balia di un drappello di soldati austriaci al Col di Joux.

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  1. Jean-Martin-Félix Orsières, Historique du Pays d’Aoste, pag. 54 – versione digitale disponibile qui: https://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/Libri/Historique%20du%20Pays%20d%27Aoste/68/index.html#zoom=z[]

Le macine della Valmeriana

C’è solo da augurarsi che il grande Santuario possa un giorno ripopolarsi di visitatori, seguendo i tracciati da realizzare e percorsi organizzati per turisti, al fine di permettere visite di comitive … nella nuova luce di un passato che non poteva più continuare a rimanere nascosto sotto la vegetazione in un silenzio … di tomba1

Le macine della Valmeriana - Foto di Gian Mario Navillod.
Le macine della Valmeriana – Foto di Gian Mario Navillod.

Le macine della Valmeriana sono ricavate dalla pietra ollare, una pietra che prende il nome dal latino “olla“, pentola, perché è stata utilizzata sin dalla preistoria per realizzare oggetti che resistessero al calore come pentole, stufe2 e stampi per le fusioni. Grazie alla sua bassa durezza e alla facile lavorabilità in antichità sono stati costruiti persino dei bracciali in pietra ollare3. Continua la lettura di Le macine della Valmeriana

  1. Mario Catalano, Santuario astronomico delle ruote cosmiche in Val Mariana, Diffusioni Grafiche SpA, Villanova Monferrato, 2002, pag. 10[]
  2. Nel 1838 il comune di Champorcher affidò all’artista Perruchon la costruzione di una stufa in pietra ollare per scaldare la scuola e la sala del consiglio – in Fausta Baudin, Champorcher la storia di una comunità dai suoi documenti, Arti Grafiche Duc, Aosta, 1999, pag. 204[]
  3. Paolo Castello, Stefano de Leo, Pietra ollare della Valle d’Aosta: caratterizzazione petrografica e inventario degli affioramenti, cave e laboratori in Bulletin d’Études Préhistoriques et Archéologiques Alpines, 2007,18, Aoste, versione digitatale disponibile qui. – Pag. 53[]

Il rascard quattrocentesco della diga di Bionaz

Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin - foto di Gian Mario Navillod.
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.

Lungo la strada che porta al Rifugio Prarayer tanta gente si ferma ad osservare una bella casa in legno che domina il lago formato dalla diga di Place-Moulin. Si tratta del rascard di Lo Noaillo, della famiglia Cheillon.

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La diga del Gran Paradiso

 

Meandri del torrente nel pianoro del Nivolet - Foto di Gian Mario Navillod.
Meandri del torrente nel pianoro del Nivolet – Foto di Gian Mario Navillod.

Il progetto della Società l’Idraulica di Milano prevedeva la costruzione di una grande diga da 180 milioni di metri cubi nel pianoro del Nivolet1 (quasi il doppio della capacità della diga di Bionaz, la più grande della Valle d’Aosta). Continua la lettura di La diga del Gran Paradiso

  1. Annibale Torrione, Il problema idroelettrico valdostano, Aosta, 1946, pag. 23 – versione digitale disponibile qui. []

L’interdetto ad Antey e Torgnon

Antey e Torgnon paesi di eretici e protestanti.

Cappella di Châtelard a Torgnon - Foto di Gian Mario Navillod.
Cappella di Châtelard a Torgnon – Foto di Gian Mario Navillod.

Il 23 gennaio 1523 il vescovo di Aosta vietò ai fedeli della sua diocesi di ascoltare i predicatori protestanti1.ma ottenni scarsi risultati, soprattutto nella Valtournenche. Continua la lettura di L’interdetto ad Antey e Torgnon

  1. Joseph-Auguste Duc, Histoire de l’église d’Aoste Tome 5, Imprimerie moderne H. Leibzig, Chatel-Saint-Denis, 1910, pag. 202 – versione digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/Libri/Histoire%20de%20l%27Eglise%20d%27Aoste%20–%20Tome%2005/index.html?search=duc%20histoire&p=204&z=1[]