Per determinare l’altezza del comune si considera quella dell’ingresso del municipio, al piano terreno. Giusto per evitare che i sindaci amanti del buon bere spostino gli uffici in cantina o che quelli che guardano le stelle li spostino in soffitta con conseguente spostamento dell’altezza sul livello del mare dell’intero comune.
Curiosando su Wikipedia1 scopro che l’ingresso del municipio di Chamois sarebbe a 1818 m s.l.m. mentre la carta tecnica regionale del 20052 indica in 1810.3 m la quota della piazza all’arrivo della funivia, in 1811 m quella della piazza sotto il ristorante Chez Pierina e in 1817.8 m quella dello slargo sopra il negozio di Chamois.
Ad occhio l’ingresso al municipio è compreso tra queste quote. Che Chamois sia soggetta a fenomeni bradisismici finora passati sotto silenzio?
Le statistiche relative al consumo di energia elettrica in Italia sono disponibili sul sito di TERNA1 e sono un buon punto di partenza per ragionare sull’argomento.
Grafico 1 – Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2025 (C) TERNA SpA – in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.
Nel primo grafico si nota che il picco di richiesta di energia elettrica in un lunedì lavorativo di gennaio si ha di giorno e sfiora i 50 Gwh, la notte la richiesta di energia scenda a circa la metà.
Cinque anni fa la richiesta di energia non era molto diversa, lo si vede nel secondo grafico.
Grafico 2 – Fabbisogno elettrico italiano di lunedì 13 gennaio 2020 (C) TERNA SpA – in rosso quanto previsto, in blu quanto fornito.
Fiera di Sant’Orso 2009, un rosone in legno e pietra ollare di Ennio Nicco – Foto di Gian Mario Navillod.
Cos’era la Fiera di Sant’Orso.
Da tempo immemorabile all’inizio dell’annata agraria i contadini scendevano ad Aosta per acquistare gli attrezzi di lavoro che servivano loro per il nuovo anno. Continua la lettura di La Fiera di Sant’Orso→
Il gallo e le galline di Chamois – Foto di Gian Mario Navillod.
Il canonico François Gabriel Frutaz ricorda il passaggio dell’armata di riserva di Napoleone avvenuto nel 1800 riassumendo i frutti della sua ricerca storica sul giornale Le Duché d’Aoste in una serie di articoli iniziati il 16 maggio 1900.
Edward Whymper e Michel Croz sulla vetta del Cervino nel 1865.
La grande variabilità del clima in Valle d’Aosta è dovuta alla sua posizione geografica; si trova nel cuore della catena alpina ed è circondata dalle cime più alte delle Alpi, le montagne che hanno dato il nome all’alpinismo. Continua la lettura di Il clima in Valle d’Aosta→
Il sacerdote Jean-Martin-Félix Orsières, canonico della Cattedrale di Aosta e dottore in diritto, nel suo Historique du Pays d’Aoste1 pubblicato nel 1839 scrive che nel maggio 1800, per una mezz’oretta, Napoleone Bonaparte fu in balia di un drappello di soldati austriaci al Col di Joux.
“C’è solo da augurarsi che il grande Santuario possa un giorno ripopolarsi di visitatori, seguendo i tracciati da realizzare e percorsi organizzati per turisti, al fine di permettere visite di comitive … nella nuova luce di un passato che non poteva più continuare a rimanere nascosto sotto la vegetazione in un silenzio … di tomba“1
Le macine della Valmeriana – Foto di Gian Mario Navillod.
Le macine della Valmeriana sono ricavate dalla pietra ollare, una pietra che prende il nome dal latino “olla“, pentola, perché è stata utilizzata sin dalla preistoria per realizzare oggetti che resistessero al calore come pentole, stufe2 e stampi per le fusioni. Grazie alla sua bassa durezza e alla facile lavorabilità in antichità sono stati costruiti persino dei bracciali in pietra ollare3. Continua la lettura di Le macine della Valmeriana→
Mario Catalano, Santuario astronomico delle ruote cosmiche in Val Mariana, Diffusioni Grafiche SpA, Villanova Monferrato, 2002, pag. 10[↩]
Nel 1838 il comune di Champorcher affidò all’artista Perruchon la costruzione di una stufa in pietra ollare per scaldare la scuola e la sala del consiglio – in Fausta Baudin, Champorcher la storia di una comunità dai suoi documenti, Arti Grafiche Duc, Aosta, 1999, pag. 204[↩]
Paolo Castello, Stefano de Leo, Pietra ollare della Valle d’Aosta: caratterizzazione petrografica e inventario degli affioramenti, cave e laboratori in Bulletin d’Études Préhistoriques et Archéologiques Alpines, 2007,18, Aoste, versione digitatale disponibile qui. – Pag. 53[↩]
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.
Lungo la strada che porta al Rifugio Prarayer tanta gente si ferma ad osservare una bella casa in legno che domina il lago formato dalla diga di Place-Moulin. Si tratta del rascard di Lo Noaillo, della famiglia Cheillon.
Meandri del torrente nel pianoro del Nivolet – Foto di Gian Mario Navillod.
Il progetto della Società l’Idraulica di Milano prevedeva la costruzione di una grande diga da 180 milioni di metri cubi nel pianoro del Nivolet1 (quasi il doppio della capacità della diga di Bionaz, la più grande della Valle d’Aosta). Continua la lettura di La diga del Gran Paradiso→
Cappella di Châtelard a Torgnon – Foto di Gian Mario Navillod.
Il 23 gennaio 1523 il vescovo di Aosta vietò ai fedeli della sua diocesi di ascoltare i predicatori protestanti1.ma ottenni scarsi risultati, soprattutto nella Valtournenche. Continua la lettura di L’interdetto ad Antey e Torgnon→