
La bella storia valdostana del Grenier di Clémencey.
Questa bella storia valdostana comincia con un incontro fortunato. L’incontro tra Laura Colella e il Grenier di Clémencey. Continua la lettura di Il Grenier di Clémencey
Questa bella storia valdostana comincia con un incontro fortunato. L’incontro tra Laura Colella e il Grenier di Clémencey. Continua la lettura di Il Grenier di Clémencey
Jean Pierre Obert, parroco di Challand-Saint-Anselme nel 1820 descriveva così la pietosa usanza del répit.
“Quando una donna partorisce un bambino senza vita, spesso i parenti portano il bambino in uno dei Santuari intitolati alla Santa Vergine. Là fanno celebrare una messa, se trovano dei sacerdoti che si prestano, altrimenti recitano preghiere o fanno delle offerte con l’intenzione di ottenere che il bambino dia, in tale circostanza, qualche segno di vita e lo battezzano. Quasi tutti, secondo quanto è riportato, sono esauditi. Tornano a casa e tranquillizzano papà e mamma, che credono semplicemente che s’è operato un miracolo nei confronti del loro bambino. Questa affermazione fa sì che le donne incinte siano meno attente durante la gravidanza e che la menzogna si propaghi con la superstizione. Sarebbe bene ordinare che quando una madre ha partorito una bimbo morto lo si consegni subito al parroco per dargli sepoltura in un luogo a ciò destinato”(1)Jean-Auguste Voulaz, La paroisse de Saint-Anselme de Challand, Pheljna ed., Aosta, 1998, pag. 48, libera traduzione italiana di Gian Mario Navillod.
Note
Nel cuore delle Alpi, in Valle d’Aosta, è possibile osservare grappoli d’uva a quote elevate. Grazie ad Alexis Bétemps che mi ha segnalato la vite di Baisepierre ad Arvier che cresce a 1390 m s.l.m. Continua la lettura di Vitis vinifera in Valle d’Aosta
Una gentile signora mi ha chiesto delle informazioni su Chamois, il comune più alto della Valle d’Aosta. Le ho risposto così:
Cara ***, se vuole visitare Chamois, l’unico comune delle Alpi dove si vive senza è automobili è facilissimo: da Milano parte ogni giorno il pullman autostradale per Cervinia, ci sale sopra e in un paio d’ore di viaggio arriva alla partenza della funivia per Chamois. Continua la lettura di Chamois
Il 14 luglio 2015 si è festeggiato il centocinquantesimo anniversario della prima ascensione sul Cervino/Matterhorn da parte della cordata di Edward Whymper.
Tre giorni dopo, il 17 luglio 1865 veniva aperta la via italiana al Cervino grazie a Amé Gorret il celebre prete alpinista nato a Valtournenche.
Ecco il riassunto dei fatti tratto dagli scritti dell’Abbé Gorret. Continua la lettura di Amé Gorret e la conquista del Cervino
La Tour du Pailleron alla fine del 1800 era quanto rimaneva di un pagliaio coperto da un tetto a due falde danneggiato da un incendio. Le sue precarie condizioni statiche indussero il sindaco di Aosta a proporne la demolizione nel 1884. Fortunatamente il Ministero dell’Istruzione Pubblica fu di parere opposto e Alfredo d’Andrade poté aprire nel 1891 il suo cantiere di restauro seguendo le nuove teorie: “Il materiale diverso da quello impiegato, nel restauro serve ad impedire la confusione che altrimenti potrebbe succedere fra ciò che è genuino e ciò che si aggiunge“.(1)Maria Cristina Fazari, Una demolizione sventata e un restauro esemplare il caso della Torre del Pailleron ad Aosta, in Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione Autonoma della Valle d’Aosta n° 15 del 2018-19, pag. 64.
In una lettera del 1893 Alfredo d’Andrade esprime scarsa considerazione per gli amministratori di Aosta: “Non mi meraviglio punto che il Consiglio Comunale di Aosta parli della conservazione dei monumenti della città nel modo che ne ha parlato, ma quello che mi meraviglierebbe, se non sapessi essere l’avvocato Frassy altrettanto valdostano quanto la più parte dei suoi colleghi del Consiglio comunale, sarebbe che il suddetto si sia fatto il portavoce di quelle insulsaggini … Non occupiamoci dunque di quanto lassù si pensa di ciò che non intendono“.
Questo giudizio così severo sembra abbia tolto agli amministratori ogni velleità di intervento sulla torre che a più di centro anni dal restauro che l’ha salvata accoglie ancora i turisti con il colore sgargiante dei mattoni che stride con quello di pietra e calce usato in epoca romana. Basterebbe una mano di calce per rendere meno violento il contrasto, ma meglio non pensare a ciò di cui non si intende.
Pagina del 19.12.2020 ultimo aggiornamento 8.12.2021
Note
A questa domanda risponde affermativamente Umberto Mònterin in un articolo del 1936(1)Augusta Vittoria Cerutti, Umberto Mònterin, Il clima e le sue variazioni, Librairie Valdotaine, Aosta, 1987, pag. 309 nel quale segnale il ritrovamento nella valle di Gressoney di ceppi di conifere ad un’altezza superiore di circa 200 metri a quella di crescita del bosco agli inizi del XX secolo.
Continua la lettura di Il clima sulle Alpi ha mutato in epoca storica?
Note
Preghiera per guarire le infiammazioni delle piaghe di Caterina di Chynal condannata per stregoneria nel 1449.
“Beneyta fu ly houra que diou fu na et sita si ly pleit ansy en nom dou pare et dou fil et dou sent experit. Amen“(1)Felicien Gamba, La sorcière de Saint-Vincent, XLI Bulletin de la Société académique du duché d’Aoste, Imprimerie ITLA, Aoste, 1964, pag. 298-299 – versione digitale disponibile qui. Continua la lettura di Il secret di Caterina de Chynal
Note
I profani sono convinti che la meteorologia non sia ancora una scienza esatta, soprattutto in Valle d’Aosta dove le cime più alte delle Alpi fanno da scudo alle nuvole cariche d’umidità che arrivano sia dall’Atlantico che dal Mediterraneo.
Non è raro che piova in Piemonte e faccia bello in Valle d’Aosta, anche se le previsioni meteo annunciano maltempo su tutte e due le regioni.
Lo scorso fine settimana erano previsti temporali pomeridiani il sabato e maltempo domenica. Per prudenza ho anticipato a sabato mattina la passeggiata prevista per domenica.
Ho fatto bene? Continua la lettura di Linaria alpina e meteo