Stazione di Pré-Saint-Didier il 22 dicembre 2015 – Foto di Gian Mario Navillod.
Siamo arrivati a Pré Saint Didier con il treno poi siamo saliti al Piccolo San Bernardo sotto la neve, era novembre. Al colle era già notte, siamo scesi in Francia nel buio, facevo strada io, dicevano avessi gli occhi più acuti perché non erano abituati alla luce elettrica: a casa avevamo solo una lucerna.
Insegnare è bellissimo, come fare la guida ambientale. Occorre però esserci portati, una maestra che non ama i suoi alunni è come una guida che non riesce a provare empatia, magari riesce a mettere insieme il pranzo con la cena ma non torna a casa dal lavoro serena.
Nella corrispondenza tra l’Abbé Trèves e Félicien Gamba si trova un passaggio rivelatore sulla qualità dei rapporti intercomunali nella Valle d’Aosta del tempo che fu.
Un caro amico si è sentito apostrofare con “Smettila G***, con quell’aria da parroco di campagna” ed avendo una natura più simile a quella dei bastiàn cuntrari che a quella dagli yes-man s’è messo a coltivare la terra.
Le prima menzione di attività siderurgica a Châtillon deriva da un conto della castellania di Lanzo del 1346 conservato all’archivio di Stato di Torino. In quell’anno il magister Hugoninus de Castellione fabbricò alcuni sclopeti (degli schioppi, piccoli cannoni del peso di 60 libbre, circa 20 kg) per la marchesa del Monferrato e il castello di Lanzo(1)Maria Vassallo, Châtillon in età moderna, Le Château edizioni, Aosta, 2001, ISBN 88-87214-80-8, pag. 127.
Lungo la Via Francigena – Le guglie del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent – Foto di Gian Mario Navillod.
Il 22 aprile 1906 venne redatto l’atto costitutivo della società per la costruzione del Grand Hôtel Billia con una capitale sociale di 650’000 lire ripartiti in 62 azioni. I 21 azionisti della costituenda società festeggiarono l’evento con banchetto all’Hôtel de Rome alla presenza dell’intero consiglio comunale di Saint-Vincent(1)Le Mont-Blanc del 4/05/1906, pag. 3 versioni digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Le%20Mont%20Blanc/1906-05-04_Le_Mont_Blanc/index.html#3/z.
Il giornale Le Mont-Blanc scrisse che il conte Ettore Passerin d’Entrèves, a nome di Châtillon, si rallegrò per la crescente prosperità di Saint-Vincent. Nessuno dubitò che tali nobili sentimenti non fossero condivisi da tutti i concittadini da lui rappresentati.
Il Grand Hôtel venne inaugurato il 5 giugno 1908(2)Marco Cuaz, Paolo Momigliano Levi, Elio Riccarand, Cronologia della Valle d’Aosta 1848-2000, ed. Stylos, Aosta 2003.