Archivi categoria: Ru e opere idrauliche

Ru di Cleva Bella

Il ru di Cleva Bella e la Becca di Luseney - Foto di Gian Mario Navillod.
Il ru di Cleva Bella e la Becca di Luseney prima del 2024 – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru Cleva Bella è il ru più alto della Valtournenche e fino al 2023 scorreva ancora in alveo naturale. Il tratto più bello iniziava a 2250 metri di quota  e terminava sopra l’Alpe Glavin a quota 2225 metri portando ai pascoli assetati le acque del torrente che poco sotto la presa scompare inghiottito dalla più grande dolina della Valle d’Aosta:  il lago di Cleva Bella. Continua la lettura di Ru di Cleva Bella

Ru de Runaz

Il foliage dei larici lungo il Ru de Runaz - Foto di Mauro Gillio.
Il foliage dei larici lungo il Ru de Runaz – Foto di Mauro Gillio.

Il Ru de Runaz prendeva le acque del torrente di Planaval a  2170 metri di quota e le portava fino a Runaz, circa 1000 metri più in basso. La sua presa era la prima che si incontrava scendendo lungo il torrente, in poco più di duecento metri si incontravano le prese di altri tre ru.

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I cannoni di legno

Qualche appunto di storia delle fortificazioni tratto da Tapazovaldoten - foto di Gian Mario Navillod.
Qualche appunto di storia delle fortificazioni tratto da Tapazovaldoten – foto di Gian Mario Navillod.

Scrive1 Silvano Lucat nel 1893 che nell’autunno del 1690, “Il consigliere Arnod si impegnava nel frattempo a far costruire, per i trinceramenti de La Tairaz, sopra La Thuile, dei cannoni di legno cerchiati di ferro, che potevano tirare cinque o sei colpi. Glieli si consegnò a cinquanta soldi al pezzo“.

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  1. Sylvain Lucat, L’invasion française de 1691 dans la Vallée d’Aoste, Aoste Ed. Duc 1893 pag. 21 – versione digitale disponibile qui[]

Gli impianti idroelettrici geniali della Società Idroelettrica Piemonte

La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort - Foto di Gian Mario Navillod.
La cappella e il lago e la diga di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.

Con quella obiettività che mai si deve dipartire da un sereno esame tecnico dobbiamo riconoscere che delle grandi società che hanno ottenuto concessioni idrauliche in Valle d’Aosta, l’unica che sino ad oggi abbia messo allo studio e realizzato un congegno di impianti idroelettrici razionali e veramente geniali è la Società Idroelettrica Piemonte1 così scriveva nell’immediato dopoguerra2 l’ing. Annibale Torrione. Era uno che se intendeva, nel 1950 scriverà un’opuscolo edito dalla CGIL sullo “sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta3. I grandi impianti idroelettrici avevano due obiettivi: produzione di energia elettrica per far funzionare le fabbriche e dar lavoro agli operai, creare riserve d’acqua per l’irrigazione.

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  1. Annibale Torrione, Il problema idroelettrico valdostano, pag. 15 – versione digitale disponibile qui[]
  2. testo non datato, si presume del 1946[]
  3. Annibale Torrione, Lo sfruttamento idroelettrico delle acque della Valle d’Aosta – versione digitale disponibile qui[]

Ru de Lies/Liex

Monte Cervino visto dal Ru de Lies/Liex - Foto di Gian Mario Navillod.
Monte Cervino visto dal Ru de Lies/Liex – Foto di Gian Mario Navillod.

Il ru de Liès è per antonomasia la passeggiata di Antey. Non appena la neve si scioglie e spuntano tra il verde i primi fiori si danno appuntamento lungo questa sterrata coppie con il passeggino, signori con il cane, bimbi con la bicicletta e anche qualche signore in sedia a rotelle sul tratto appositamente attrezzato.

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La diga del Goillet

Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.
Cervino e diga del Goillet dalla cima della Gran Sometta – Foto di Gian Mario Navillod.

L’itinerario più veloce per salire alla diga del Goillet parte dal parcheggio pubblico di Cielo Alto. Il primo tratto attraversa una  pista di sci, il tratto finale, ripido, sale lungo la funicolare che è servita per la costruzione e la manutenzione del bacino. Una bella passeggiata per chi ha le gambe allenate e non soffre di vertigini.

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Il Sifone di Hérin

Sifone di Hérin - Foto di Gian Mario Navillod.
Sifone di Hérin – Foto di Gian Mario Navillod.

La prima parte di questa breve passeggiata porta in meno di 10 minuti al base del sifone, l’enorme tubo in acciaio di 2.80 metri di diametro che collega i due tratti del canale in galleria che da Maen porta alle condotte forzate della Centrale di Covalou. Chi lo desidera, senza farsi spaventare dal primo tratto, breve ma decisamente ripido, può salire lungo il sentiero che porta alla terrazza sud del sifone.

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