Il Ru Neuf a Jovençan – Foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru Neuf alterna tratti di piacevole passeggiata alla portata di tutti a tratti nei quali occorre un po’ ci coraggio per camminare in equilibrio sugli argini del ru. Alcuni piccoli interventi di sistemazione del sentiero percorso dai guardiani delle acque nel comune di Jovençan permetterebbero agli appassionati di percorrere in sicurezza uno dei più interessanti ru del fondovalle.
Ru des Moulins di Promiod in alveo naturale – Foto di Gian Mario Navillod.
Dei tre mulini di Promiod uno solo è stato restaurato; lungo il Ru des Moulins si trova il secondo che ha il tetto pericolante, il terzo è nascosto nella gola del torrente Promiod. Con poca fatica si raggiungono i primi due mulini, le marmitte dei giganti e l’opera di presa della centrale di Covalou.
L’escursione lungo il Ru de la Cherva permette di scoprire gli ampi pascoli nascosti ai piedi del Monte Zerbion. Si cammina su strade sterrate silenziose, tra boschi di conifere e piccoli alpeggi. Chi è dotato di gambe allenate può percorrerla in bici.
Pista del Ru de Promiod – foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru de Promiod deriva le acque del torrente omonimo e le porta fin sopra il grande villaggio che alla fine del 1700 sfiorava i 500 abitanti. Il ru scorre interrato sotto la pista di servizio coperta da un morbido tappeto erboso, prima in un bosco di conifere e poi in mezzo ai pascoli.
Sentiero e Ru de la Ferrière – foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru de la Ferrière di Aymavilles derivava le acque del torrente che percorre la valle di Cogne all’altezza della centrale Grand Eyvia e le scarica dopo circa un chilometro nella Dora Baltea in loc. Folliex. Nella gola del torrente Grand Eyvia il ru scorre in parte a cielo aperto e in parte in galleria.
Ru d’Arberioz di Aymavilles – foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru d’Arberioz deriva le acque del torrente Grand Eyvia a circa 1020 metri di quota e scorre in gran parte sotto terra. ll salto di quota tra Chevry e Montbel è sfruttato da una centralina idroelettrica. La parte finale del ru è stata abbandonata, un bel sentiero panoramico ne ricorda l’esistenza e passa davanti ad una delle più belle miniere della Valle d’Aosta. Nei punti più suggestivi alcune panchine permettono di osservare comodamente il paesaggio coltivato e i tanti castelli costruiti lungo il corso del fiume.
Alveo in ferro del Ru de Serve – foto di Gian Mario Navillod.
Il Ru de Serve derivava le acque del Torrente Grauson e attraversando boschi e pascoli le portava nei pressi dell’alpeggio di Serve. Gli escursionisti esperti possono seguire il vecchio alveo dalle case di Pianos alla presa facendosi largo tra la vegetazione che nasconde gli argini per lunghi tratti, La parte finale attraversa una parete di roccia ed è al momento impercorribile.
Sentiero lungo il Ru de Crépin – foto di Gian Mario Navillod.
Passeggiando lungo il Ru de Crépin si attraversano zone umide dove la vegetazione erbacea prospera e macchie di larici dalle forme curiose che in estate accolgono gli escursionisti nella loro ombra discreta. Malgrado il forte investimento per rinaturalizzare il ru alcuni tratti restano asciutti. Da non perdere la visita alla grotta delle Busserailles.
Cascatelle lungo il Ru Courtaud/Courtod – Foto di Gian Mario Navillod.
Almeno una volta la costruzione di un ru non riuscì al primo colpo. Scrive Ezio Emerico Gerbore che nel 1459 il conte Giacomo di Challant accusò i costruttori del Ru Courtaud di aver travalicato la concessione fatta nel 1393 da Ebalo di Challant e di aver edificato due canali al posto dell’unico autorizzato.