Mi avevano detto che fortezza di Plan Puitz è stata illuminata e messa in sicurezza così, quando mio figlio mi ha detto che sarebbe salito a farci un sopralluogo, ne ho approfittato per ripercorrere una passeggiata di tanti anni fa. Continua la lettura di La fortezza di Plan Puitz da Saint-Rhémy-en-Bosses
Archivi categoria: Ru e opere idrauliche
Ru Boverod
Il 13 giugno 1356 Pietro di Cly infeudò agli abitanti di Verrayes e Saint-Denis un ru che derivava le acque di Loditor: “confecit quendam rivum moventem da Ponteilla de Lodetor“. Il canonico Vesan1 ritiene che la sua costruzione risalga al 1330.
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- Sylvain Vesan, Alma Perrin, Walter Garin Torgnon recherches historiques, Imprimerie Valdotaine, Aoste 1993, pag. 114[↩]
Ru de Montarverin
Il Ru de Montarverin è l’unico canale irriguo della Valle d’Aosta che attraversava la Dora Baltea in epoca medievale. La struttura in legno che poggiava su grandi pilastri in muratura costruiti ai lati della gola scavata dal fiume, il Chinaley, è stata sostituita da un tubo in ferro sospeso a cavi d’acciaio. Ai suoi piedi un ponte in calcestruzzo attraversa l’orrido e i gommoni del rafting passano rapidi sotto i pilastri medievali.
Ru Courtaud dal Col di Joux
Introduzione.
Per permettere il passaggio della condotta forzata dove scorre il Ru Courtaud sono state scavate 14 gallerie Continua la lettura di Ru Courtaud dal Col di Joux
Ru de Saint-Pierre et Villeneuve 1
Il Ru de Saint-Pierre et Villeneuve attraversa la Dora Baltea in un sifone che passa tra le fortificazioni del Vallo Alpino volute da Mussolini e la torre di Châtel-Argent del 12751. Il ripido sentiero che collega il borgo di Villeneuve alla torre medievale passa sotto il sifone e davanti alle fortificazioni. Un’ottima scusa per visitare due fortezze e un pezzo di ru.
Accesso
Dall’uscita autostradale di Aosta Ovest seguire le indicazioni per Courmayeur. Alla rotonda di Villeneuve prendere la seconda uscita, attraversare la Dora Baltea a girare a destra. Lasciare l’auto nel parcheggio all’inizio del centro abitato.
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Lunghezza itinerario: 1.5 km
Quota partenza: 660 m circa
Quota arrivo: 780 m circa
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Dislivello: 120 m circa
In bici: sconsigliato.
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Descrizione
Dopo aver lasciato l’auto all’inizio del borgo si percorre la via principale, sulle case strette le une alle altre si vedono alcuni architravi in pietra lavorata vecchi di secoli. Nella piazza davanti alla parrocchiale una grande meridiana datata 1875 ricorda che le temps presse, faisons le bien il tempo stringe, facciamo del bene.
Un altro simpatico affresco si trova sul lato destro della chiesa, vicino alla fontana, ricorda che era vietato il parcheggio dove dovevano transitare i mezzi dei vigili del fuoco.
Si prosegue sul viottolo che sale tra le case in direzione del castello. Sopra i primi tetti si passa davanti della prima delle tre fortezze volute da Mussolini che è chiusa al pubblico. Si superano le reti paramassi che proteggono l’abitato e raggiunta la strada interpoderale si gira a sinistra in direzione del castello. Un bel sentiero panoramico conduce ai piedi del torrione opera dell’architetto medievale Jacques de Saint-Georges che divenne famoso in Inghilterra grazie ai castelli costruiti per Edoardo I ora iscritti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Nell’ampia corte sotto la torre sbocciano una sacco di fiordalisi e fruttificano i mandorli. Le feritoie dell’abside della cappella inquadrano perfettamente i castelli di Saint-Pierre e di Aymavilles, la parte inferiore della porta di ingresso è stata sfondata dai vandali.
Si scende verso Villeneuve, l’ampio sentiero passa più volte sotto il sifone e conduce proprio all’ingresso del secondo bunker, la porta in legno è coperta da una rete metallica intonacata e dipinta che da lontano la rende indistinguibile dalla rocce circostanti. Sull’altro lato della valle si vede un terzo bunker.
Percorrendo una stretta viuzza del del borgo si torna sulla strada principale dalla quale si raggiunge in breve il parcheggio.
Il caposaldo di Villeneuve (Villanova Baltea)
Il caposaldo di Villeneuve (Villanova Baltea) comprendeva le postazioni 202, 203, 204, 204 bis2 ed era l’ultimo sito fortificato che un attacco proveniente dalla Francia avrebbe dovuto superare prima di dilagare nella Pianura Padana. Lo precedevano le fortificazioni del Piccolo San Bernardo, quelle di Pré-Saint-Didier e quelle di Runaz.
La prima postazione che si incontra alle spalle della chiesa non è accessibile, era progettata per due armi, è collegata alla rete elettrica, la porta in metallo è chiusa da un lucchetto.
La seconda postazione è accessibile, la porta in legno che ho trovato solamente accostata è rivestita internamente da una lamiera metallica spessa un paio di millimetri.
Subito sulla destra si incontra l’apertura predisposta per l’apparecchio fotofonico diretta verso l’opera nord costruita sull’altro lato della valle e dotata di quattro armi.
Più avanti nel corridoio si accede alla prima camera di tiro, subito dopo alcuni gradini danno accesso alla seconda camera di tiro dove la luce della feritoia è stata ridotta a circa 20*20 cm con un piastra metallica di forte spessore.
La porta d’ingresso e alcune parti della muratura erano ricoperte da una rete metallica fine modellata ad imitazione di una parete rocciosa, ricoperta di intonaco e dipinta del colore delle rocce circostanti.
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- Gabriele Sartorio, Antonio Sergi, Mauro Cortelazzo, Il cantiere duecentesco di Châtel-Argent a Villeneuve: una fornace per un castello, BUVA n. 6, Aosta, 2010 – versione digitale disponibile qui[↩]
- Marco Boglione, Atti del convegno Tra baita e bunker del 14 dicembre 2007, Fondation Emile Chanoux, Aosta, 2009, ISBN 978-88-86523-77-6 pag. 49 – versione digitale disponibile qui[↩]
Ru Neuf di Aymavilles
Il Ru Neuf alterna tratti di piacevole passeggiata alla portata di tutti a tratti nei quali occorre un po’ ci coraggio per camminare in equilibrio sugli argini del ru. Alcuni piccoli interventi di sistemazione del sentiero percorso dai guardiani delle acque nel comune di Jovençan permetterebbero agli appassionati di percorrere in sicurezza uno dei più interessanti ru del fondovalle.
Ru des Moulins
Dei tre mulini di Promiod uno solo è stato restaurato; lungo il Ru des Moulins si trova il secondo che ha il tetto pericolante, il terzo è nascosto nella gola del torrente Promiod. Con poca fatica si raggiungono i primi due mulini, le marmitte dei giganti e l’opera di presa della centrale di Covalou.
Ru de la Cherva
L’escursione lungo il Ru de la Cherva permette di scoprire gli ampi pascoli nascosti ai piedi del Monte Zerbion. Si cammina su strade sterrate silenziose, tra boschi di conifere e piccoli alpeggi. Chi è dotato di gambe allenate può percorrerla in bici.
Ru de Promiod
Il Ru de Promiod deriva le acque del torrente omonimo e le porta fin sopra il grande villaggio che alla fine del 1700 sfiorava i 500 abitanti. Il ru scorre interrato sotto la pista di servizio coperta da un morbido tappeto erboso, prima in un bosco di conifere e poi in mezzo ai pascoli.
Ru de la Ferrière
Il Ru de la Ferrière di Aymavilles derivava le acque del torrente che percorre la valle di Cogne all’altezza della centrale Grand Eyvia e le scarica dopo circa un chilometro nella Dora Baltea in loc. Folliex. Nella gola del torrente Grand Eyvia il ru scorre in parte a cielo aperto e in parte in galleria.