Archivi categoria: Letteratura

La neutralità armata della Signoria di Gilliarey

La marmotta dell'Alpe-Sécheron di Courmayeur - Foto di Gian Mario Navillod.
La vigile marmotta dell’Alpe-Sécheron di Courmayeur, un esempio di puntuale controllo del territorio – Foto di Gian Mario Navillod.

Nel piccolo stato sovrano di Gilliarey, incastonato tra le cime più alte delle Alpi, lo scorrazzare delle lepri e il rosicchiare delle marmotte sono turbati dagli echi dei bombardamenti  delle potenze belligeranti.

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Accompagnatori di media montagna o guide de la nature?

Lago Tzan/Cian/Tsan a Torgnon - Foto di Gian Mario Navillod.
La guida ambientale André Navillod al Lago Tzan/Cian/Tsan a Torgnon – Foto di Gian Mario Navillod.

L’amministrazione regionale ha scelto di investire sugli accompagnatori di media montagna ed è una scelta perfettamente legittima perché la Regione Autonoma della Valle d’Aosta grazie al suo  Statuto Speciale1, legge di rango costituzionale, “ha potestà legislativa nelle seguenti materie … ordinamento delle guide, scuole di sci e dei portatori alpini“.

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  1. Testo vigente disponibile qui: https://www.consiglio.vda.it/app/statuto[]

Dendrocronologia

Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin - foto di Gian Mario Navillod.
Il rascard quattrocentesco di Novailloz (Bionaz) e il lago formato dalla diga di Place-Moulin – foto di Gian Mario Navillod.

Grazie ad un’intuizione di Claudine Remacle, la studiosa che ha dedicato la vita allo studio dell’architettura rurale valdostana, dal 19901 la Regione Autonoma della Valle d’Aosta ha finanziato degli studi per datare le vecchie costruzioni in legno della Valle d’Aosta e con grande sorpresa si è scoperto che almeno una ventina grenier valdostani sono stati costruiti prima della scoperta dell’America.

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  1. Claudine Remacle in Revue Valdotaine d’Histoire Naturelle n. 45, 1991, pag. 143 – versione digitale disponibile qui: https://www.sfv.it/public/uploads/Revue/1991%2045_web.pdf[]

Ardengo Soffici e Caporetto

Cannoniera della batteria di Plan Puitz - foto di Gian Mario Navillod.
Cannoniera della batteria di Plan Puitz – foto di Gian Mario Navillod.

L’allora tenente Ardengo Soffici, pittore, scrittore ed intellettuale fascista, dedicò il suo diario sulla ritirata di Caporetto “Ai generali Cadorna e Capello con fedeltà1”. Ne trascrivo alcuni estratti a sostegno della tesi che i comandi italiani erano perfettamente informati dell’imminente attacco e che non seppero né contenere lo sfondamento delle linee né dirigere il ripiegamento.

Grazie al Prof. Alessandro Barbero per il libro che ha dedicato a Caporetto.

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  1. Ardengo Soffici, I diari della Grande Guerra, Vallecchi editore, Firenze 1986, pag. 207[]

I problemi della piccola età glaciale

Il lago ed il ghiacciaio di Goletta nel 1985. Foto cortesia di Marco Brancolini - Ogni diritto riservato.
Il lago ed il ghiacciaio di Goletta nel 1985. Foto cortesia di Marco Brancolini – Ogni diritto riservato.

Nelle valli alpine gli effetti del riscaldamento globale sono tangibili: nella Valle del Cervino la pista di fondo della mia giovinezza non esiste più perché a 1000 metri di quota la neve è un’apparizione sempre più rara.

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Caporetto e il decision-making nell’esercito tedesco

Il prof. Alessandro Barbero nel poderoso volume che ha dedicato alla battaglia di Caporetto contrappone alcune curiose abitudini dei generali italiani del tempo, sicuri che le guerre si vincessero grazie a circolari sufficientemente roboanti, al pragmatismo dell’esercito tedesco che travolse le linee italiane.

Un esempio per tutti.

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