Camminando sui sentieri della Valle d’Aosta si incontrano persone interessanti che raccontano cose interessanti. Come si camminava a Genova agli inizi del 1900? Continua la lettura di Come si camminava a Genova agli inizi del 1900
Archivi categoria: Letteratura
L’evaporazione del vino in montagna.
Il curioso fenomeno dell’evaporazione del vino in montagna descritto da Edward Whymper pare avvenisse un tempo con maggiore intensità in presenza delle guide di Chamonix.
Sembrerebbe che le guide AIGAE non abbiano ancora acquisito il singolare potere dai loro blasonati colleghi d’oltralpe.
Un curioso inconveniente di ritorno dal Monte Rosa
In Svizzera, nel 1860, una cordata di ritorno dal Monte Rosa incorse in un curioso inconveniente.
Nel lascio la descrizione alla parole della Signora Jane Freshfield, magistralmente tradotte da Gianluigi Discalzi:
“… tutti ci precipitammo verso il Gorner Grat dove un gruppo numeroso si dedicò con cannocchiali e binocoli ad osservare con vivo interesse i movimenti della cordata che aveva lasciato l’albergo all’alba per l’ascensione del Monte Rosa e che ora stava rientrando. Si potevano vedere sei puntini che, l’uno dietro l’altro, scendevano lungo il ripido pendio nevoso. Continua la lettura di Un curioso inconveniente di ritorno dal Monte Rosa
Idolo nella nebbia
C’è un filo sottile che lega Paolo Cognetti ad Edward Whymper e non è la scorrevolezza della loro scrittura né lo sguardo lucido con il quale hanno guardato alla Valle d’Aosta. Il filo sottile che li lega è la descrizione suggestiva di un fenomeno meteorologico abbastanza raro che avviene quando il sole alle spalle dell’osservatore proietta un’immagine sulle nuvole poste di fronte all’osservatore. Continua la lettura di Idolo nella nebbia
L’Abbé Gorret e la traversata invernale Champorcher-Cogne
L’Abbé Gorret: un ciaspolatore ante-litteram.
La prosa del sacerdote e alpinista Amato Gorret è talmente gustosa che non riesco a trattenermi dal ricopiare brutalmente alcuni passi dell’articolo datato 6 marzo 1874, pubblicato sul Courrier de la Vallée D’Aoste e riportato su Abbé Amé Gorret, Autobiographie et écrits divers, Administration Communale de Valtournenche, Turin 1987, pagg. 254 e 255. Continua la lettura di L’Abbé Gorret e la traversata invernale Champorcher-Cogne
I consigli di Félicité Carrel: la prima ragazza sul Cervino
Il 12 settembre 1867 una spedizione di sei persone partiva dal Giomein alla volta del Cervino. Ne facevano parte Félicité Carrel, allora diciottenne e suo padre Jean-Jacques, cacciatore di camosci. L’indomani arrivarono senza incontrare grandi difficoltà ai piedi dell’ultimo mammellone, circa 100 metri sotto la vetta dove si trova una specie di colle battezzato dal Sig. Leighton Jordan Col Félicité. Continua la lettura di I consigli di Félicité Carrel: la prima ragazza sul Cervino
Un asino sul Gran Paradiso
L’ascensione dell’asino Cagliostro al Gran Paradiso
Nel 1931 l’Abbé Henry ed il Signor Dayné condussero sulla vetta del Gran Paradiso l’asino Cagliostro; ecco una sintesi dell’inconsueta ascensione. Continua la lettura di Un asino sul Gran Paradiso
Il Gran San Bernardo luogo di tormento
Il Gran San Bernardo luogo di tormento e del primo intervento di soccorso alpino di cui si abbia notizia.
Così è descritto in un testo pubblicato nel 1878 da William Stubbs, vescovo e storico inglese. Continua la lettura di Il Gran San Bernardo luogo di tormento
Pericolo di caduta
I sentieri della Valle d’Aosta a differenza di quelli della pianura padana passano a volte su pareti rocciose altissime o strapiombi vertiginosi che lascerebbero ben poca speranza a chi imprudentemente ci scivolasse dentro. Continua la lettura di Pericolo di caduta
Un buon cristiano
“Poteva egli avere cinquanta primavere ed era dunque già molto vecchio … disse sorridendo che un buon cristiano può imparare talora anche dagli infedeli1”
Umberto Eco descrive così Guglielmo da Baskerville, uno dei protagonisti del suo romanzo più famoso, Il nome della Rosa, edito nel 1980.
Ed è una descrizione che potrebbe adattarsi ad un valdostano illustre, Bonifacio I di Challant, che nei primi anni del 1400 fece affrescare nel cortile del castello di Fenis, proprio sopra lo scalone d’onore, un personaggio in costume arabo che porta un cartiglio dove si legge:
Homme qui n’a gouvernement
Pert tout le sien vilainement
Et quand le bien en lysuivent
Nullement en bien ne le prent.
Uomo che non ha governo
perde tutto il suo villanamente
e quando il bene lo segue
per nulla in bene lo prende.
Bonifacio I di Challant fu Maresciallo di Savoia, una carica che coprendeva le competenze dei ministri della difesa e degli esteri contemporanei.
Agli inizi del 1400 si recò in pellegrinaggio in Terra Santa dove mi piace pensare che abbia potuto dire sorridendo “un buon cristiano può imparare talora anche dagli infedeli“
- Umberto Eco, Il nome della Rosa, Fabbri editori, 1994, pag. 23, 24[↩]