Il Gran Tour delle tre Centrali

Villaggio di Mont Mené a Valtournenche - Foto di Gian Mario Navillod.
Villaggio di Mont Mené a Valtournenche – Foto di Gian Mario Navillod.

Se le previsioni meteo non sono incoraggianti e la saggezza popolare si rivela sibillina: “quando il Cervin porta il capel o che fa brut o che fa bel” meglio evitare le passeggiate panoramiche e dedicarsi a quelle culturali.

Stambecco sul tetto del villaggio di Falegnon - Foto di Gian Mario Navillod.
Stambecco sul tetto del villaggio di Falegnon – Foto di Gian Mario Navillod.

Quando il bel tempo non è garantito suggerisco il Gran Tour delle tre Centrali: da Maen a Promoron su sentieri e mulattiere a volte un po’ ripidi ma molto suggestivi. Con un bel picnic a metà strada.

Stambecco in muta primaverile sul tetto del villaggio di Falegnon - Foto di Gian Mario Navillod.
Stambecco in muta primaverile sul tetto del villaggio di Falegnon – Foto di Gian Mario Navillod.

Poi un lungo rientro rilassante sul tracciolino usato negli anni venti del 1900 per portare il materiale da Perrères a Promoron, tutto in piano. Dove  sciogliere le gambe e chiacchierare senza pensieri osservando gli scorci di paesaggio che si aprono su Valtournenche.

Tunnel lungo la passeggiata Perrères-Promoron - Foto di Gian Mario Navillod.
Tunnel lungo la passeggiata Perrères-Promoron – Foto di Gian Mario Navillod.

Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio dell’area attrezzata di Maen, si prosegue sul marciapiede fino al villaggio di Moulin poi, subito prima di attraversare il Torrente Cignana, si entra nel villaggio e seguendo i segnavia dell’itinerario 2 si comincia a salire attraverso il bosco. Attenzione al cane molto rumoroso che si aggira per il villaggio.

Si prende rapidamente quota e si arriva presto a Mont Perron, l’ultimo villaggio raggiunto dalla strada asfaltata. Sulla destra si nota un filo elettrificato azzurro. Non serve a tenere dentro gli animali domestici ma a tenere fuori gli animali selvatici, stambecchi, cervi e caprioli ghiotti di fiori e che adorano grattarsi su tutto ciò che può essere rovesciato.

Ci si dirige verso sud sulla strada d’accesso al villaggio e, a pochi minuti dalla fontana, si trova la mulattiera che porta a Mont Mené. Da questo punto in poi si lascia la civiltà dei motori a scoppio per viaggiare nel tempo e tornare agli anni in cui si viaggiava a piedi o a dorso di mulo.

Area picnic lungo la passeggiata Perrères-Promoron - Foto di Gian Mario Navillod.
Area picnic lungo la passeggiata Perrères-Promoron – Foto di Gian Mario Navillod.

Si attraversano due villaggi suggestivi: Mont Perron e Falegnon. A volte gli stambecchi scendono a brucare l’erba sotto Falegnon e con un po’ di fortuna li si può fotografare sui tetti delle case abbandonate.

Bacino e Centrale idroelettrica di Perrères - Foto di Gian Mario Navillod.
Bacino e Centrale idroelettrica di Perrères – Foto di Gian Mario Navillod.

Chi desidera allungare un po’ l’escursione può salire al lago di Cortina e dal lago raggiungere la diga di Cignana per poi rientrare a Falegnon sull’Altavia 1.

Altrimenti dopo il picnic a Falegnon si scende alla vecchia centrale  di pompaggio di Promoron e si prosegue in piano fino alla centrale idroelettrica di Perrères.

Per ritornare all’auto consiglio di usare i bus del trasporto pubblico Arriva.

Post del 30.05.2015 ultimi aggiornamento 25.11.2023