Partenza: 1737 m da Vens
Arrivo: 2530 m
Dislivello in salita: 800 m circa
Lunghezza: 23 km A/R
Andata: 3h45
Ritorno: 3h15
Totale: 7h00
Difficoltà: E
Segnavia: 30 e 11
Tratti difficili: no
Tratti esposti: sì
pericolo caduta massi: sì
Da vedere: i laghi di Zioule/Dziule.
Itinerari collegati: il Bivacco Manenti, il Bivacco Bobba, il Bivacco Glarey-Muggia.
Come arrivare a Vens con Google click qui
Mappa dell’escursione click qui
Traccia GPS (.gpx) click qui
Escursioni guidate a partire da 24 euro.
Introduzione.
Raggiungere il Bivacco Bredy da Vens non è alla portata di tutti, occorrono gambe allenate per percorrere i 23 km dell’andata e ritorno e rientrare a Vens con il sorriso sulle labbra. In estate, quando è aperto Lo Grand Bau si può raggiungere Jovençan in auto lungo la sterrata che parte dal Col di Joux, si risparmiano 14 km a piedi ma si perde la bella passeggiata lungo il Ru de Vens.
Come raggiungere il bivacco.
Dal parcheggio di Vens si attraversa il villaggio e si prosegue lungo il ru omonimo fino alla presa sul torrente Vertosan, si prosegue risalendo il vallone sulla sterrata fino a quota 2060 dove poco prima del ponte si stacca il sentiero per i laghi di Zioule/Dziule.
Sotto l’Alpe Berrio Noir si incontrano gli ultimi larici: grandi piante isolate dalla vita lunghissima, non bastano due uomini per abbracciarne il tronco.
Nel vallone di Vertosan il cellulare non prende, consiglio di scaricare sullo smartphone l’applicazione gratuita OsmAnd, installare le mappe gratuite dei sentieri della Valle d’Aosta e seguire questa traccia GPS per raggiungere il bivacco.
Curiosità.
Alessandro Barbero in un racconto d’estate pubblicato su La Stampa del 26 luglio 19961 racconta di una storia dimentica, quella dell’omicidio di Babette, già condannata per furto al taglio di un orecchio, recidiva, che fu affogata dai fratelli ai laghi di Zioule/Dzioule (proprio alle spalle del Bivacco Claudio Bredy) per cancellare la vergogna che aveva gettato sulla famiglia.
Nell’Archivio Storico Regionale di Aosta lo studioso ha ritrovato una pergamena sulla quale è vergata la sentenza del 22 settembre 1347: sentito il parere di 13 nobili valdostani i signori di Avise, considerato che i due fratelli avevano confessato il delitto sotto tortura e giuravano di averlo fatto a fin di bene, condannarono i rei confessi ad una multa di 100 lire e li rimisero in libertà.
Folle o ribelle Babette dorme sotto terra da quasi 700 anni, l’hanno raggiunta i fratelli che la uccisero e non lontano riposano le ossa dei Signori di Avise.
Il progetto
A questo indirizzo un bel articolo sulla genesi del bivacco che dà voce a chi lo ha progettato.
Bibliografia.
Alessandro Barbero, Le belle guerre di messer De Tillier e altri racconti, Libreria Minerva, Aosta, 1997, pag. 43.
Post del 21.11.2021 – ultimo aggiornamento 24.11.2021
sopralluogo del 20.11.2021