Ru Boverod

Sito di Importanza Comunitaria di Loditor a Torgnon - Foto di Gian Mario Navillod.
Sito di Importanza Comunitaria di Loditor a Torgnon – Foto di Gian Mario Navillod.

Il 13 giugno 1356 Pietro di Cly infeudò agli abitanti di Verrayes e Saint-Denis un ru che derivava le acque di Loditor: “confecit quendam rivum moventem da Ponteilla de Lodetor“.  Il canonico Vesan1 ritiene  che la sua costruzione risalga al 1330.

L’atto di infeudazione fu stilato nel prato sotto il campanile di Torgnon, alla presenza di 130 capifamiglia di Saint-Denis e Verrayes, di Pietro di Cly, dei suoi armigeri, dei suoi notai e del parroco di Torgnon in qualità di testimone. Nessun altro abitante di Torgnon si presentò. Il Signore di Cly si impegnò a difendere il ru in cambio di un terzo delle acque e dell’intera portata una domenica sì e una no. Autorizzò il taglio della legna necessaria per la manutenzione e si impegnò a fornire 60 persone per la manutenzione ordinaria di primavera.

I torgnolein non accettarono di buon grado la decisione se il castellano di Cly il 9 maggio 1434 dovette statuire multe e pene severe per chi di giorno o di notte osasse “dictos rivos di Lodetor et de Chavacour frangere, crepare, seu rompere“.

Alle vie di fatto seguirono i processi nel 1700, 1723, 1782, 1797, 1814, 1829, 1850, 1874 fino a quando nel 1888 si arrivò ad una transazione che mise fine alla questione.

Fu stabilito che Saint-Denis e Verrayes rinunciassero alle acque del Ru Boverod in cambio di 3850 lire, della possibilità di ingrandire il Ru de Chavacour e dell’obbligo da parte degli abitanti di Torgnon di rilasciare acqua a sufficienza per mantenere umido l’alveo del ru Ru de Chavacour fino al Col des Bornes nei 5 giorni della quindicina nei quali hanno l’uso esclusivo dell’acqua.

Del Ru Boverod, chiamato anche Ru de Lo Detor o Ru Neuf2, dopo secoli di costosi processi e lotte accanite è rimasto oggi solo il ricordo. Si arriva al ponte di Loditor dove si trovava un tempo la derivazione seguendo le indicazioni per il Ru de Torgnon.

  1. Sylvain Vesan, Alma Perrin, Walter Garin Torgnon recherches historiques, Imprimerie Valdotaine, Aoste 1993, pag. 114[]
  2. Giovanni Vauterin, Gli antichi rû della Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta, 2007, ISBN 88-7637-057-9, pag. 91[]