Sfogliando il bollettino del CAI pubblicato nel 1872 si trova un curioso invito a visitare Torgnon.

Ogni tanto camminando sui sentieri della Valle d’Aosta una domanda sorge spontanea: perché mai un’attività che fa tanto bene all’anima e al corpo è diventata una pratica riservata ad un’elite di pochi appassionati? Perché si parla tanto della sicurezza in montagna e poco dell’avventura, del piacere, della bellezza di arrampicare, camminare o nuotare in montagna?
Federico Chabod ne L’Italia contemporanea (1918-1948) Lezioni alla Sorbona, pone l’accento su di un aspetto rivelatore dei rapporti tra gli italiani ed il fascismo. Continua la lettura di Federico Chabod, gli italiani e il fascismo
La Bella Via della Valle d’Aosta ovvero la Bella Vita della Valle Aosta, oppure chissà … credo non sia ancora definitivo il nome del prodotto che raccoglierà in un unico pacchetto turistico le eccellenze della regione più alta d’Italia raccolte attorno ad un percorso ad anello tra la Via Francigena e le Alte Vie.
Per il primo maggio Chamois si è vestita di bianco. Il comune più alto della Valle d’Aosta, l’unico comune della Alpi dove si fa a meno delle auto, stamattina si è svegliato sotto una spanna di neve fresca. Continua la lettura di Primo maggio a Chamois
L’ultimo attacco al castello di Ussel è stato condotto in tempi relativamente recenti. Risale al 3 ottobre del 1944. Lo ricorda Charles Passerin d’Entrèves nel suo libro sulla resistenza “La tempëta dessu noutre montagne“.
“È stata una smargiassata delle nuove truppe alpine, sbarcate fresche fresche in Valle d’Aosta, di ritorno dalla Germania, dove hanno imparato la Kultur e che vogliono dimostrare la loro bravura. L’oscuro castello di Ussel erge i suoi muri e i suoi merli bruniti e patinati dal tempo proprio di fronte a Châtillon. Questo vecchio nido d’aquila è da secoli abitato solo da sparvieri, gufi e topi. È un monumento nazionale. Che importa! È un bersaglio magnifico per provare i nuovi pezzi in dotazione a questi alpini bastardi. All’entrata del borgo, arrivando da Saint-Vincent, i piccoli cannoni sono messi in batteria. Quattro, cinque salve partono rapide verso Ussel: un solo colpo raggiunge l’obiettivo: una pietra della torre nord-ovest del castello va in frantumi.”
Libera traduzione dall’originale francese di Gian Mario Navillod.
Charles Passerin d’Entrèves, La tempëta dessu noutre montagne, Institut historique de la résistence en Vallée d’Aoste, Aoste 1975, pag. 128, 129.
Ho chiesto al grande fotografo valdostano Celestino Vuillermoz se era possibile realizzare in Valle d’Aosta una ripresa che ricordi le splendide immagini che sono state girate in Canada, nel Parco Nazionale di Banff, mentre l’artista Simon Beck disegna una delle sue opere in notturna. Continua la lettura di Il labirinto di Celestino