Immaginate una ampio catino roccioso, cosparso di massi, chiuso a monte da una parete liscia che verso nord si inclina, diventa strapiombante e fa da tetto ad una casetta sospesa nel vuoto, alla quale ora possono accedere solo gli alpinisti e che un tempo era l’abitazione di Victor-Amédé Demarchi soprannominato Lou Favret.
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Ru Pompillard 3
Nella porzione finale del Ru Pompillard vi sono ancora dei tratti a cielo aperto che sono molto divertenti da percorrere. Si cammina in equilibrio sull’argine a valle largo una trentina di centimetri e si scopre un bel ponte-canale che attraversa un vallone nascosto. Continua la lettura di Ru Pompillard 3
Ru Pompillard 1
Questa piacevole passeggiata accompagna il Ru Pompillard dall’opera di presa all’entrata della prima galleria. È un itinerario consigliato a tutti che si svolge in massima parte sulla strada di servizio, ormai coperta d’erba, che copre le condotte del ru.
Marmo valdostano all’ONU di New York
Quando vedo le persone importanti parlare all’assemblea generale dell’ONU di New York penso alla Valle d’Aosta. Alle spalle degli oratori si vede una parete di marmo verde che ha attraversato l’oceano partendo dalla Valle d’Aosta. Continua la lettura di Marmo valdostano all’ONU di New York
Ru Pompillard 2
La porzione centrale del Ru Pompillard è diventata una bella ciclabile molto frequentata dagli sportivi che offre scorci panoramici interessanti. Se si potesse percorrere a proprio rischio e pericolo il tratto chiuso per caduta massi aumenterebbe l’interesse botanico e culturale dell’escursione. Il dipinto murale con la citazione da De reum natura di Lucrezio merita il viaggio e la galleria scavata nella roccia promette un pizzico di adrenalina a chi non soffre di claustrofobia. Continua la lettura di Ru Pompillard 2
Ru Pilaz
Il canale di irrigazione di Pilaz raccoglie le acque del Torrente Saverou/Souverou e quelle che scendono dal lago Charey/Charrey. Con una conduttura sotterranea le porta fino al Col Pilaz dove il ru si divide in due rami: il primo serve il Lago Croux e la parte occidentale del comune di La Magdeleine, il secondo scende a ponente del villaggio di Vieu/Viù. Continua la lettura di Ru Pilaz
Monte Emilius
Il monte Emilius deve il suo nome ad una gentile fanciulla
Fino al 1839 quello che ora chiamiamo Monte Emilius si chiamava “Pic des 10 heures”, la montagna delle dieci.
In quell’anno il canonico Georges Carrel salì sulla cima in compagnia di Emilie Argentier, allora quattordicenne, che divenne in seguito madre del dottor Anselme Réan, noto intellettuale valdostano. In suo onore la montagna venne ribattezzata Monte Emilius. Continua la lettura di Monte Emilius
Ru de Veuillen
Il Ru de Veuillen/Veillen è la passeggiata di Chamois per antonomasia: una sterrata panoramica e ben curata ricopre il ru. Lungo l’itinerario vi sono giochi per bambini e in inverno la ciclabile si trasforma in una comoda pista per ciaspole. Un’ottima scusa per salire in funivia a Chamois, l’unico comune delle Alpi dove si vive senza auto. Continua la lettura di Ru de Veuillen
Ru de l’Eau Sourde
Passeggiare lungo il Ru de l’Eau Sourde permette di scoprire una sacco di curiosità legate allo sfruttamento dell’energia idraulica e, soprattutto nella parte iniziale, tra gli alberi si aprono scorci panoramici molto suggestivi. Una piccola deviazione nei pressi dell’opera di presa permette di scoprire una singolare diga in legno ed un ponte-canale di cui pochi conoscono l’esistenza.
La vendetta degli Zanzon/Changeons/Tzandon
Un tempo, in un’età lontana, il torrente Moline, che divide in due i villaggi di Pontey, nutriva della sua frescura una magnifica porzione del territorio comunale. Dove si vede oggi un glair1, fortunatamente già ricoperto da un bosco, una splendida distesa di vigne, che producevano il dolce cru del prié2 copriva con le sue pergole dorate il suolo, cullata dalla melodia limpida e ridente delle acque del vallone Guiabiou3 che scorrevano verso la Dora.
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