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Ru d’Arlaz

Tratto a cielo aperto del Ru d'Arlaz - Foto di Gian Mario Navillod.
Tratto a cielo aperto del Ru d’Arlaz – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru d’Arlaz scorre a cielo aperto tra due argini di cemento dall’opera di presa sul torrente Evançon al Col d’Arlaz. La sterrata  di servizio ha una pendenza ridotta e si presta ad essere percorsa in bicicletta. La varietà del paesaggio, la ricchezza della flora e la cura profusa nella gestione dell’itinerario rendono questa escursione una delle più piacevoli della Val d’Ayas.

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Le trincee del Colle del Teodulo

Il colle del Teodulo che si apre a levante del Cervino era difeso da due linee fortificate. Lo segnala anche il canonico Georges Carrel(< nel suo opuscolo dedicato alle Alpi Pennine1: “All’inizio del ghiacciaio del Teodulo e anche sul colle si vedono delle trincee con le feritoie che puntano dalla parte del vallese. Quelle dei Fourneaux sono all’altezza di 3111 metri“.

  1. Georges Carrel, Les Alpes Pennines dans un jour, Imprimerie de D. Lyboz, Aoste, 188, pag. 34, libera traduzione dal francese di Gian Mario Navillod[]

Ru de By

Il Grand Combin e il Ru de By - Foto di Gian Mario Navillod.
Il Grand Combin e il Ru de By – Foto di Gian Mario Navillod.

Percorrere il Ru de By è un’esperienza indimenticabile. Nella tratto verso l’opera di presa si cammina senza fatica in un ambiente di alta montagna molto panoramico. Si vedono pareti  rocciose severe, ghiacciai e, lontane nel fondovalle, le opere dell’uomo. Si scoprono straordinarie fioriture e stalle abbandonate, lungo un ru che scorre ancora in alveo naturale per un quarto della sua lunghezza. Continua la lettura di Ru de By

Ru d’Alp Vuillen

Argine rinforzato da pietre posate di coltello lungo il Ru d'Alp Vuillen - Foto di Gian Mario Navillod.
Argine rinforzato da pietre posate di coltello lungo il Ru d’Alp Vuillen – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru d’Alp Vuillen derivava le acque del Torrente di Thoules a 2270 m di quota e le portava fino ai 2000 metri dell’Alpe Merdeux. Ha due caratteristiche curiose: attraversava il vecchio Ru de Vullien su di un sovrappasso in cemento armato e irrigava i pascoli di un alpeggio dal nome curioso “Merdeux” (in italiano: merdosi). Continua la lettura di Ru d’Alp Vuillen