
San Grato patrono di Aosta e della diocesi è generalmente raffigurato con la mitra vescovile sul capo e la testa di Giovanni Battista tra le mani. Continua la lettura di San Grato
San Grato patrono di Aosta e della diocesi è generalmente raffigurato con la mitra vescovile sul capo e la testa di Giovanni Battista tra le mani. Continua la lettura di San Grato
Anticamente l’accesso alla Valtournenche da Châtillon avveniva attraverso da tre mulattiere principali: la prima detta delle “rovines” partiva dal borgo di Chameran e risaliva la destra orografica della valle.
Le altre due salivano alla frazione Conoz del comune di Châtillon poi si dividevano. Quella alta, ai giorni nostri ancora pressoché intatta e in parte descritta in Tapazovaldoten, saliva al villaggio di Promiod. Quella bassa si dirigeva in piano verso il torrente Marmore, lo attraversava nei pressi dell’attuale frazione di Champlong, poi proseguiva unendosi al ramo che saliva da Chameran fino al borgo di Antey e oltre.
Di questa importante via sono visibili solo brevissimi tratti, la maggior parte è scomparsa sotto il manto di asfalto della carrozzabile per Cervinia. Era detta dei lombardi perché usata nella transumanza dai pastori che portavano le greggi dalla pianura padana ai pascoli dell’alta Valtournenche.
Archives historiques régionales d’Aoste, Fonds Challand, volume 93, docc. 1 e 4
Enrico Tognan, Alessandro Liviero, Alamans …, Le Château Edizioni, Aosta 2003
Fra Salimbene nella sua cronaca redatta nella seconda metà del 1200 situa più volte Torino in Lombardia: “… Voleva anche quivi attendere l’arrivo dell’imperatore suo padre, che era a Torino, città sui confini della Lombardia; chè la Lombardia si estende fino a Susa e al Moncenisio. Di là comincia la signoria del Conte di Savoia.“1
Il Gran Ciambellano pro tempore di Gilliarey, dopo aver illustrato ai suoi ospiti le ricadute positive che l’autonomia della Valle d’Aosta ha avuto sulla sinistra orografica della Valle del Cervino (la funivia Buisson-Chamois e il primo altiporto d’Italia inaugurato a Chamois nel 1967 consentono ai residenti del comune più alto della Valle d’Aosta di vivere senza auto e risparmiare tonnellate di gas serra) si è soffermato a riflettere sulla curiosa tariffazione del parcheggio a servizio della funivia.
Continua la lettura di I parcheggi di Chamois, Marc Bloch e la strana disfatta
A Saint Nicolas, nei pressi del Bois de la Tour, nel 1914 venne dedicato all’Abbé Cerlogne un busto con iscrizione in francese. Il giornale Le Pays d’Aoste vi rilevò alcuni errori ortografici che vennero in parte corretti.
Continua la lettura di Sul monumento a Jean-Baptiste Cerlogne
Camminare in montagna fa bene e si può fare fino in tarda età. Più passano gli anni più il passo si fa lento però, colpa del peso dei bei ricordi che porto nello zaino. A vent’anni per camminare mi bastava un orologio per capire di quanto abbassavo i tempi di percorrenza, a quaranta studiavo flora e fauna, per il piacere di distinguere le infinite varietà di vita che il Buon Dio o Madre Natura hanno disseminato sulla terra.
“ALT PER TUTTI! – CONTROLLO – TAGLIO CAPELLI” Era il cartello che il colonnello Giorgio Boccacci, capo di Stato Maggiore della IV armata aveva fatto affiggere nel territorio del suo Corpo d’Armata spazzato via dall’offensiva di Caporetto. Continua la lettura di Alt per tutti!
Il colle del Teodulo che si apre a levante del Cervino era difeso da due linee fortificate. Lo segnala anche il canonico Georges Carrel(< nel suo opuscolo dedicato alle Alpi Pennine1: “All’inizio del ghiacciaio del Teodulo e anche sul colle si vedono delle trincee con le feritoie che puntano dalla parte del vallese. Quelle dei Fourneaux sono all’altezza di 3111 metri“.
Come in tutti i lavori ci sono degli insegnanti eccellenti, degli insegnanti così così e dei pessimi insegnanti. Continua la lettura di Ero uno studente curioso e vivace
La Torre Ottoniana, il borgo medievale, i tre castelli.
La valanga del 1888 e il sopravvissuto estratto dopo 60 ore sotto la valanga.
Scende dalla valle dove si allevano gli Yack
Nella centrale idroelettrica di Isollaz passano anche le acque del Torrente di Graines, il villaggio che ha ispirato il romanzo Le otto montagne
Il castello di Villa fu il primo castello della dinastia degli Challant che poi costruì lo straordinario castello di Verrès
Dal lago di Villa al Col d’Arlaz il sentiero d’arte di Marco Della Valle.
Tra il Col d’Arlaz e Eresaz una DGPV, una sorta di grande e lentissima frana ha messo a nudo una fascia di quarzi trasparenti.
Nel capoluogo del comune di Émarese si conservano ancore delle vecchie case con gli architravi scolpiti, si mangia bene da Meite Celestin, si visita il museo dedicato all’Abbé Trèves fondatore della Jeune Vallée d’Aoste un’associazione che sin dal 1925 si oppose al fascismo. Nel 1635 i signori di Émarese erano i Roncas, nel 1781 la signoria passo ai Vagina. Non c’è nulla da ridere.
A 200 metri dal Cammino Balteo, nel 1741, venne trovata una pepita d’oro di quasi due etti da un contadino. Ne seguì una piccola corsa all’oro.
Begli esempi di architettura rurale.
La suggestiva chiesetta è stata costruita nel basso medioevo.
Le terme vecchie sono uno dei primi edifici in cemento armato della Valle d’Aosta. Su di una parete abbandonata si legge ancora che erano disponibile “cessi gratuiti”.
I grenier gemelli e la cascina medievale1 che ha inspirato le stazioni della ferrovia Aosta-Pré-Saint-Didier2.
Il bacino di Sorressamont che alimenta la centrale di Champagne 1 dal 1921 (100 anni di energia pulita).
Chevrère (in italiano Capraia) di Introd – dove si prende il sole tutto l’anno mentre in tanti altri villaggi di Introd in inverno il sole è nascosto dalle montagne, da vedere nel mulino la macina con i granati3.
La torre del castello di Chatel Argent e il suo architetto che ha fatto fortuna in Gran Bretagna4.
Gli ultimi bunker fatti scavare da Mussolini nella stretta di Villeneuve per difendere l’Italia dalle invasioni francesi.
La galleria scavata dai prigionieri di guerra austriaci della prima guerra mondiale con la finestra sulla cascata5
Pondel: il canale di età romana scavato nella roccia6
Pompiod: una delle più belle miniere abbandonate della Valle d’Aosta, il regno dei pipistrelli7
Un anziano signore di Donnas mi ha raccontato che gli splendidi muri in pietra che sostengono le vigne di Donnas furono costruiti dagli abitanti di Champorcher in cambio del solo vitto. Secondo Vilma Jacquin furono costruiti dagli abitanti di Champdepraz, noti per la loro abilità di muratori. Continua la lettura di I muri fatti con la polenta