Secondo la testimonianza di P.F.J. nato nel 1916, le più belle vigne di Bard Continua la lettura di Le più belle vigne di Bard
Archivi categoria: Curiosità della Valle d’Aosta
Quando il vetro costa troppo
Quando il vetro costa troppo le famiglie povere trovano soluzioni alternative. Tra le righe di un bel libro di montagna si scopre un uso inconsueto del budello di mucca. Continua la lettura di Quando il vetro costa troppo
La contessa di Challant a Chamois
Racconto spesso ai miei ospiti il viaggio indimenticabile fatto dalla contessa di Challant nel 1691 mentre il marito si recava per lavoro a Torino. Continua la lettura di La contessa di Challant a Chamois
Guide ambientali in Valle d’Aosta
C’è chi sostiene che le guide ambientali in Valle d’Aosta siano troppo poche, c’è chi sostiene che siano troppe.
Mosaici romani di Aosta
C’è stato un tempo in cui ad Aosta i mosaici romani venivano conservati sotto spessi strati di letame. Ne parla Édouard Aubert nel suo libro La Vallée d’Aoste che fece conoscere la Valle d’Aosta agli intellettuali francofoni di fine ‘800. Continua la lettura di Mosaici romani di Aosta
Gli affreschi del Teatro Romano di Aosta
Uno dei miei primi ricordi da bambino è l’immagine di un muretto decorato a vivaci colori all’interno del teatro romano di Aosta; lo proteggeva una vetrina sovente oscurata dalla condensa. Quando ho voluto far vedere l’affresco ai miei bambini era sparito. Peccato. Ho temuto che avesse fatto la fine dei mosaici romani descritti nel 1860 da Édouard Aubert ne La Vallée d’Aoste. Continua la lettura di Gli affreschi del Teatro Romano di Aosta
Il villaggio dei Salassi della pietraia del diavolo
Introduzione
Grazie a Sergio Enrico e ad Angela Pramotton un altro villaggio dell’età del ferro è stato scoperto sotto la Cima Nera. Era composto da una trentina di capanne, la n. 1 si trova a 2335 m s.l.m. nel Kiapey Guiabious/Clapey Ghiabou (Clapey Gerbioz sulla Carta Tecnica Regionale), la pietraia del diavolo nel comune di Pontey.
Secondo una delle ipotesi formulate da Damien Daudry, potrebbe “... trattarsi di uno stanziamento temporaneo, rifugio provvisorio della popolazione autoctona, fuggita dai propri oppida [grandi villaggi N. d. R.] all’arrivo nel fondovalle di popoli invasori …” Continua la lettura di Il villaggio dei Salassi della pietraia del diavolo
Les carnavals alpins
I carnevali alpini in Valle d’Aosta.
Anche nel libro che Alexis Bétemps ha dedicato ai carnevali alpini nel 2018 si trovano qua e là tracce di quell’umorismo sornione che mi fa pensare alla satira graffiante del’Abbé Gorret temperata dalla proverbiale buona educazione dei nativi della Valgrisenche1. Continua la lettura di Les carnavals alpins
Il parroco all’inferno
Nel comune di Arvier si produce l’Enfer di Arvier, l’inferno di Arvier, un vino che deve il suo nome ad una conca esposta a sud dove in estate fa talmente caldo che è stato necessario costruire dei piccoli canali irrigui, i ru, per portare l’acqua alle vigne.
Ho trovato nel libro che Cesare Cossavella ha dedicato ai vignaiuoli valdostani una storiella che mi raccontava mia nonna quando ero bambino, la trascrivo tale e quale: “Si dice … che un tale si era recato in canonica per ordinare una messa di suffragio per sua moglie. Quando bussò alla porta la perpetua gli disse: «L’enquerà y et pa, l’è a l’enfée» (Il parroco non c’è, è all’inferno) e l’altro replicò: «Mè teteun, di qué fée ba a l’enfée» (ma insomma, cosa fa giù all’inferno) e la perpetua rispose «Soufre»” Che in dialetto valdostano significa sia “soffre” che “sta dando lo zolfo“(alla vigna)1.
- Cesare Cossavella, Vini, vigneti e vignerons della Valle d’Aosta, Priuli e Verlucca editori, Ivrea 2012, ISBN 978-88-8068-581-4, pag. 51[↩]
M’illumino di meno a Chamois.
E’ stata una bella emozione salutare gli ascoltatori di Caterpillar di Radio2 in diretta da Chamois nella giornata dedicata al risparmio energetico. A Palermo hanno spento l’Orto Botanico, a Venezia hanno spento Piazza San Marco, l’ambasciata di Spagna ha spento il tempietto del Bramante, a Bologna hanno spento le due torri, Milano ha spento i grattacieli di CityLife.
Cosa poteva fare il Sindaco del comune più alto della Valle d’Aosta, l’unico che ha scelto di fare a meno delle auto nel lontano 1955? Continua la lettura di M’illumino di meno a Chamois.