Il Regno Repubblicano di Gilliarey è governato democraticamente da Sua Altezza Eminentissima il Signore di Gilliarey la cui stirpe da tempo immemorabile, ben prima degli aruspici dei Rasna chiamati dai greci Tirreni, scrutando le faville del fuoco acceso nel giorno più lungo dell’anno osserva la direzione del vento tenendo ben salda la barra e constata stupita che tale attitudine non è particolarmente diffusa tra i rappresentati delle potenze vicine, usi a cavalcare le onde ed a lasciarsi trascinare dai venti.
La Via Francigena da Châtillon a Montjovet
Si cammina su sentieri per quasi la metà dell’itinerario. Punti di forza: i borghi di Châtillon e Saint-Vincent, i resti della strada Romana delle Gallie, le sculture in legno lungo la Via Francigena.
Variante attraverso il borgo di Saint-Vincent
- 12 km
- 45% sterrata o sentiero
- 55% strada asfaltata
- dislivello +300 m -450 m
- la mappa
La strada romana percorsa da Sigerìco attraversava i borghi di Châtillon e Saint-Vincent congiunti da un lungo rettifilo. La bella alberata ed il filobus elettrico che collegava i due borghi sono scomparsi. Restano un marciapiede spoglio, una strada trafficata e dei fabbricati che portano i segni di una ricerca estetica non sempre riuscita. Aspettando la ripiantumazione del viale e la posa di qualche panchina i pellegrini sono deviati sulla collina per risparmiare loro la vista del degrado architettonico ben visibile agli automobilisti che escono dall’autostrada.
Il tracciato ufficiale della Via Francigena segue il Ru de la Plaine, la variante passa sotto il Grand Hôtel Billia, costruito in due anni, ai piedi del Casinò e a fianco della Parrocchiale dove in affresco cinquecentesco si vedono i soldati romani che giocano a dadi la veste di Cristo.
Lungo la via principale di Saint-Vincent fanno capolino due curiose testine, gli storici le definiscono apotropaiche. A me fanno pensare a grossolani ritratti?
Lungo il cammino si incontrano diverse statue in legno, una delle più suggestive si trova davanti al B&B Maison Chenal e rappresenta un pellegrino a grandezza naturale.
Tappa successiva da Montjovet ad Arnad
Tappa precedente da Chambave a Châtillon
18 guide per uno scienziato sul Monte Bianco
Diciotto guide occorsero a Horace-Bénédict de Saussure per portare i suoi strumenti scientifici sulla vetta del Monte Bianco nell’agosto del 1787.
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Astragalus alopecurus Pall.
Astragalus alopecurus Pall.
Con un po’ di fortuna, facendo quattro passi sotto l’Ostello di Lavesé, si può fotografare una pianta rara in Valle d’Aosta. Continua la lettura di Astragalus alopecurus Pall.
La Via Francigena da Arnad a Pont-Saint-Martin
Si cammina sull’asfalto per l’80% dell’itinerario. Punti di forza: la Cooperativa La Kiuva, i ponti sulla Dora Baltea, i borghi di Bard e Donnas, la Strada Romana delle Gallie.
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La Via Francigena da Montjovet ad Arnad
Si cammina sull’asfalto per circa la metà dell’itinerario. Punti di forza: il glicine monumentale di Berriaz, l’Atelier di Chantal Godioz, il priorato di Saint-Gilles, la parrocchiale di San Martino di Arnad.
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Gli sclopeti di Castellione
Le prima menzione di attività siderurgica a Châtillon deriva da un conto della castellania di Lanzo del 1346 conservato all’archivio di Stato di Torino. In quell’anno il magister Hugoninus de Castellione fabbricò alcuni sclopeti (degli schioppi, piccoli cannoni del peso di 60 libbre, circa 20 kg) per la marchesa del Monferrato e il castello di Lanzo1.
- Maria Vassallo, Châtillon in età moderna, Le Château edizioni, Aosta, 2001, ISBN 88-87214-80-8, pag. 127[↩]
Il Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent costruito in 2 anni
Il 22 aprile 1906 venne redatto l’atto costitutivo della società per la costruzione del Grand Hôtel Billia con una capitale sociale di 650’000 lire ripartiti in 62 azioni. I 21 azionisti della costituenda società festeggiarono l’evento con banchetto all’Hôtel de Rome alla presenza dell’intero consiglio comunale di Saint-Vincent1.
Il giornale Le Mont-Blanc scrisse che il conte Ettore Passerin d’Entrèves, a nome di Châtillon, si rallegrò per la crescente prosperità di Saint-Vincent. Nessuno dubitò che tali nobili sentimenti non fossero condivisi da tutti i concittadini da lui rappresentati.
Il Grand Hôtel venne inaugurato il 5 giugno 19082.
- Le Mont-Blanc del 4/05/1906, pag. 3 versioni digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Le%20Mont%20Blanc/1906-05-04_Le_Mont_Blanc/index.html#3/z[↩]
- Marco Cuaz, Paolo Momigliano Levi, Elio Riccarand, Cronologia della Valle d’Aosta 1848-2000, ed. Stylos, Aosta 2003[↩]
La filovia elettrica di Châtillon
Il Signor Bordon rag. Maurizio, presidente della Società Cervino Autotrasporti filovia, così scriveva al giornale Le Mont Blanc di Aosta1: “Vorrete pubblicare nel vostro giornale Mont-Blanc della settimana prossima la seguente risposta a chi scrive sul vostro giornale di questa settimana da St. Vincent riguardo al “tram elettrico”.
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- Le Mont Blanc, Aosta, 29/07/1921, pag. 1 – copia digitale disponibile qui http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Le%20Mont%20Blanc/1921-07-29_Le_Mont_Blanc/index.html#1/z[↩]
La Via Francigena da Aosta a Nus
Si cammina sull’asfalto per più della metà dell’itinerario. Punti di forza: Aosta romana e Aosta medievale, il castello di Quart, la casa forte di Povil e il castello di Nus. Punti di debolezza: concimaie e raccolte in bella vista di ciò che può sempre servire.