Una nota azienda televisiva, di cui non si può rivelare il nome per ragioni legate alla pubblicità, ha inviato i suoi uomini di punta, selezionati sulla base del loro curriculum alpinistico, per due giorni di riprese nel comune più alto della Valle d’Aosta.
Tutti gli articoli di gian
Il bilancio della Regione
Sul finire del 2015 la Regione Autonoma della Valle d’Aosta, 130 000 abitanti si è improvvisamente scoperta povera: l’amministrazione regionale ha annunciato tagli in tutti i settori e i giornali hanno titolato “non ci sono più soldi“.
Sono andato a vedere cosa succede nel bilancio della provincia Autonoma di Trento, 540 000 abitanti. Continua la lettura di Il bilancio della Regione
Torgnon e i cretini
Sfogliando il bollettino del CAI pubblicato nel 1872 si trova un curioso invito a visitare Torgnon.
Bella gente in Valle d’Aosta
Ogni tanto camminando sui sentieri della Valle d’Aosta una domanda sorge spontanea: perché mai un’attività che fa tanto bene all’anima e al corpo è diventata una pratica riservata ad un’elite di pochi appassionati? Perché si parla tanto della sicurezza in montagna e poco dell’avventura, del piacere, della bellezza di arrampicare, camminare o nuotare in montagna?
Ladri svizzeri alla fiera di Antey
Fino sedicesimo secolo, quando iniziò ciò che gli studiosi di climatologia storica hanno definito la piccola età glaciale, si teneva ad Antey un’importante fiera frequentata anche gli svizzeri di Praborne, l’attuale Zermatt, che vi si recavano attraverso il colle del Teodulo. Dove oggi vi sono solo ghiacci e impianti di sci in età romana e nel medioevo passava un’importante via di comunicazione tra il Mediterraneo e il Mare del Nord.
Dalle ricerche di Enrico Tognan e Alessandro Liviero risulta che alcuni abitanti di Zermatt pagarono una multa di 7 fiorini e mezzo per i furti commessi alla fiera di Antey.
Archivio di Stato di Torino, Inv. Folio 63, mazzo 1-3, “banna concordata” “Recepit ab Anthonio de Charlo solvente pro et nomine cuiusdem teotonici de Prabor per quod furto per eum commisso in nundinibus de Anthey, VII floreni et dimidium bonis ponderis“.
Il signore di Cly “ricevette da Anthonio de Charlo a nome e per conto dei tedeschi di Zermatt per i furti da essi commessi alla fiera di Antey 7 fiorini e mezzo di buon peso“.
Enrico Tognan, Alessandro Liviero, Alamans: elementi per una storia della colonizzazione Walser in Valle d’Aosta, Le Château Edizioni, Aosta 2003.
Federico Chabod, gli italiani e il fascismo
Federico Chabod ne L’Italia contemporanea (1918-1948) Lezioni alla Sorbona, pone l’accento su di un aspetto rivelatore dei rapporti tra gli italiani ed il fascismo. Continua la lettura di Federico Chabod, gli italiani e il fascismo
La BV della Valle d’Aosta
La Bella Via della Valle d’Aosta ovvero la Bella Vita della Valle Aosta, oppure chissà … credo non sia ancora definitivo il nome del prodotto che raccoglierà in un unico pacchetto turistico le eccellenze della regione più alta d’Italia raccolte attorno ad un percorso ad anello tra la Via Francigena e le Alte Vie.
Primo maggio a Chamois
Per il primo maggio Chamois si è vestita di bianco. Il comune più alto della Valle d’Aosta, l’unico comune della Alpi dove si fa a meno delle auto, stamattina si è svegliato sotto una spanna di neve fresca. Continua la lettura di Primo maggio a Chamois
I laghi alpini al disgelo
A Chamois è cominciato il disgelo nei laghi alpini. Uno spettacolo imperdibile.
L’ultimo attacco al castello di Ussel
L’ultimo attacco al castello di Ussel è stato condotto in tempi relativamente recenti. Risale al 3 ottobre del 1944. Lo ricorda Charles Passerin d’Entrèves nel suo libro sulla resistenza “La tempëta dessu noutre montagne“.
“È stata una smargiassata delle nuove truppe alpine, sbarcate fresche fresche in Valle d’Aosta, di ritorno dalla Germania, dove hanno imparato la Kultur e che vogliono dimostrare la loro bravura. L’oscuro castello di Ussel erge i suoi muri e i suoi merli bruniti e patinati dal tempo proprio di fronte a Châtillon. Questo vecchio nido d’aquila è da secoli abitato solo da sparvieri, gufi e topi. È un monumento nazionale. Che importa! È un bersaglio magnifico per provare i nuovi pezzi in dotazione a questi alpini bastardi. All’entrata del borgo, arrivando da Saint-Vincent, i piccoli cannoni sono messi in batteria. Quattro, cinque salve partono rapide verso Ussel: un solo colpo raggiunge l’obiettivo: una pietra della torre nord-ovest del castello va in frantumi.”
Libera traduzione dall’originale francese di Gian Mario Navillod.
Charles Passerin d’Entrèves, La tempëta dessu noutre montagne, Institut historique de la résistence en Vallée d’Aoste, Aoste 1975, pag. 128, 129.