Archivi categoria: Curiosità della Valle d’Aosta

Sentiero per il Col Cheneil

Fall foliage a Torgnon - le foglie rosse dei ciliegi il 24 settembre 2017 - Foto di Gian Mario Navillod.
Fall foliage a Torgnon – le foglie rosse dei ciliegi il 24 settembre 2017 – Foto di Gian Mario Navillod.

Riaperto il vecchio sentiero per il Col Cheneil

A Chamois alla fine di ottobre 2015 è stato riaperto il vecchio sentiero tra il lago di Lod ed il Col Cheneil. Giusto in tempo per osservare il fall foliage, la caduta delle foglie che colora di rosso e giallo i boschi che circondano Chamois, l’unico comune delle Alpi che ha detto no alle auto.

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Il curato di Champorcher e la moglie condivisa.

Nel basso medioevo la morale era molto più elastica da come la si immagina ora. Lo si intuisce osservando le allegre mensoline quattrocentesche del castello Sarriod de La Tour di Saint-Pierre dove una signora ed una signore mostrano ai visitatori, dal 1432, ciò di cui sono legittimamente orgogliosi: una bella patata e un grosso pisello. Anche i sacerdoti non facevano eccezione. Continua la lettura di Il curato di Champorcher e la moglie condivisa.

La via Lombarda: una strada perduta.

Anticamente l’accesso alla Valtournenche da Châtillon avveniva attraverso da tre mulattiere principali: la prima detta delle “rovines” partiva dal borgo di Chameran e risaliva la destra orografica della valle.

Le altre due salivano alla frazione Conoz del comune di Châtillon poi si dividevano. Quella alta, ai giorni nostri ancora pressoché intatta e in parte descritta in Tapazovaldoten, saliva al villaggio di Promiod. Quella bassa si dirigeva in piano verso il torrente Marmore, lo attraversava nei pressi dell’attuale frazione di Champlong, poi proseguiva unendosi al ramo che saliva da Chameran fino al borgo di Antey e oltre.

Di questa importante via sono visibili solo brevissimi tratti, la maggior parte è scomparsa sotto il manto di asfalto della carrozzabile per Cervinia. Era detta dei lombardi perché usata nella transumanza dai pastori che portavano le greggi dalla pianura padana ai pascoli dell’alta Valtournenche.

Archives historiques régionales d’Aoste, Fonds Challand, volume 93, docc. 1 e 4
Enrico Tognan, Alessandro Liviero, Alamans …, Le Château Edizioni, Aosta 2003

Fra Salimbene nella sua cronaca redatta nella seconda metà del 1200 situa più volte Torino in Lombardia:  “… Voleva anche quivi attendere l’arrivo dell’imperatore suo padre, che era a Torino, città sui confini della Lombardia; chè la Lombardia si estende fino a Susa e al Moncenisio. Di là comincia la signoria del Conte di Savoia.1

  1. Cronaca di Fra Salimbene Parmigiano dell’Ordine dei Minorie volgarizzata da Carlo Cantarelli, Vol. I, Parma, Luigi Battei Editore, 1882, pag. 98, versione digitale disponibile qui[]

I parcheggi di Chamois, Marc Bloch e la strana disfatta

Il belvedere di Gilliarey - Foto di Gian Mario Navillod.
Il belvedere di Gilliarey in inverno – Foto di Gian Mario Navillod.

Il Gran Ciambellano pro tempore di Gilliarey, dopo aver illustrato ai suoi ospiti le ricadute positive che l’autonomia della Valle d’Aosta ha avuto sulla sinistra orografica della Valle del Cervino (la funivia Buisson-Chamois e il primo altiporto d’Italia inaugurato a Chamois nel 1967 consentono ai residenti del comune più alto della Valle d’Aosta di vivere senza auto e risparmiare tonnellate di gas serra) si è soffermato a riflettere sulla curiosa tariffazione del parcheggio a servizio della funivia.

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Camminare in montagna

Camminare in montagna fa bene e si può fare fino in tarda età. Più passano gli anni più il passo si fa lento però, colpa del peso dei bei ricordi che porto nello zaino. A vent’anni per camminare mi bastava un orologio per capire di quanto abbassavo i tempi di percorrenza, a quaranta studiavo flora e fauna, per il piacere di distinguere le infinite varietà di vita che il Buon Dio o Madre Natura hanno disseminato sulla terra.

Terrazzo del Rifugio (bivacco) Bobba detto anche Rifugio des Jumeaux a Valtournenche- Foto di Gian Mario Navillod.
Terrazzo del Rifugio (bivacco) Bobba detto anche Rifugio des Jumeaux a Valtournenche– Foto di Gian Mario Navillod.

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Le trincee del Colle del Teodulo

Il colle del Teodulo che si apre a levante del Cervino era difeso da due linee fortificate. Lo segnala anche il canonico Georges Carrel(< nel suo opuscolo dedicato alle Alpi Pennine1: “All’inizio del ghiacciaio del Teodulo e anche sul colle si vedono delle trincee con le feritoie che puntano dalla parte del vallese. Quelle dei Fourneaux sono all’altezza di 3111 metri“.

  1. Georges Carrel, Les Alpes Pennines dans un jour, Imprimerie de D. Lyboz, Aoste, 188, pag. 34, libera traduzione dal francese di Gian Mario Navillod[]