Per il secondo inverno consecutivo nel campo sportivo di Antey-Saint-André è stato tracciato il Grande Labirinto sulla neve. Continua la lettura di Il Grande Labirinto di Antey
Il Tour di Mande di Valtournenche
Partenza: 2280 m
Arrivo: 2390 m
Dislivello in salita: 350 m circa
Dislivello in discesa: 350 m circa
Andata: 1h15
Ritorno: 1h00
Totale: 2h15
Difficoltà: E
Segnavia: Tour di Mande
Tratti ripidi: sì
Tratti esposti: no
Ombra: no
pericolo caduta massi: no
Da vedere: le Grandes Murailles, il Cervino/Matterhorn, l’Ecomuseo del Vertice.
Tour di Mande – Mappe
Torna al Tour di Mande la pista battuta per le ciaspole e le racchetta da neve di Valtournenche.
A La Magdeleine case coperte di stoppia?
In un libro della prima metà del 1800 Attilio Zuccagni Orlandini riferisce che le povere case di La Magdeleine erano coperte da stoppia. Si tratta di un refuso o è possibile che si usasse allora paglia di segale per coprire i tetti come si usava un tempo in Danimarca?
“… Antey La Magdelaine è un comune di recente formazione, poichè il suo territorio venne smembrato dall’altro Antey nel 1799. Di quel tempo gli si aggiunse il nome specifico La Magdeline, dal titolare di un suo pubblico Oratorio. Il meschino casale, che serve di capoluogo, è situato tra roccie scoscese, ed è composto di povere casette ricuoperte di stoppia.”
Attilio Zuccagni Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell’Italia, Volume Quarto, Tipografia e calcografia all’insegna di Clio, Firenze 1837, pag. 592 Versione digitale disponibile a questo indirizzo: https://books.google.it/books?id=e-kNAAAAYAAJ&dq=Attilio%20Zuccagni%20Orlandini&hl=it&pg=PA592#v=onepage&q=Attilio%20Zuccagni%20Orlandini&f=false
I valdostani secondo De Tillier
Scorrendo gli scritti sulla Valle d’Aosta accade a volte di venir sfiorati dal dubbio che i più acuti censori degli abitanti della Valle d’Aosta siano proprio i valdostani stessi.
Ecco cosa scrive l’insigne storico Jean-Baptiste de Tillier dei suoi concittadini: “Les Valdôtains ont toujours été dociles, très obéissants, très soumis, bons et fidèles sujets de leurs Princes Souverrains, courtois autant que leurs facultés limitées le leur permettent, francs, sincères et charitables envers les étrangers, bons amis et familiers entre eux, respectant infiniment la Justice, la Religion et les Ministres qui en sont les dépositaires, s’occupant sans bruit de leurs petites affaires et de leurs travaux.”
“I valdostani sono sempre stati docili, assai obbedienti, molto sottomessi, buoni e fedeli sudditi dei loro Sovrani Principi, cortesi quanto le loro facoltà limitate consentono loro, franchi, sinceri e caritatevoli verso gli stranieri, buoni amici e compagnoni tra di loro, rispettano infinitamente la Giustizia, la Religione ed i suoi Ministri che ne sono i depositari, si occupano senza rumore dei loro piccoli affari e dei loro lavori.”
Jean-Baptiste de Tillier, Historique de la Vallée d’Aoste, note di Sylvain Lucat, Louis Mensio Ed., Aoste 1884, pag. 31 – versione digitale disponibile a questo indirizzo: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5747873m/f239.image
Ciaspolata dal Col Pilaz
In attesa della grande nevicata Riccardo Caserini di AIGAE Lombardia ci ha accompagnato dal Col Pilaz di La Magdeleine al Belvedere sopra i Laghi di Champlong.
Abbiamo parlato della storia del Cervino e di quella del Monte Emilius, ci ha insegnato ad usare l’ARVA, poi abbiamo aspettato l’imbrunire sopra quota 2500 e siamo rientrati alle auto con i frontalini.
Chissà che durante le vacanze invernali non si riesca a fare un bis, magari dormendo un notte al Rifugio Ermitage di Chamois o a Lavesé di Saint-Denis.
La cima del Monte Bianco è italiana o francese? se qualcuno che ha ancora dei dubbi ecco un articolo sulla nazionalità della cima del Monte Bianco. Buona lettura.
Le cascate di Lillaz a Cogne
Le cascate di Lillaz a Cogne sono tra il luoghi più visitati del parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano. Anche se a dire il vero le cascate sono per pochi metri al di fuori dai confini del parco.
Lavar le balle al toro
Lavar le balle al toro1, secondo il racconto di Albino Imperial, doveva essere fatto il 2 di agosto dal lapaboura, il più giovane lavoratore dell’alpeggio.
Ecco come lo ricorda Bino, lapaboura all’età di 10 anni, nel 1954 nell’alpeggio di Chacard sopra Aosta.
“(Bino visto che non lo hai fatto prima, almeno il giorno della desarpa dovresti lavare le “balle” al toro); me lo dissero più che altro per provocarmi ma io, sull’onda dell’entusiasmo di quei giorni, accettai l’impegno” 2
“Feci intiepidire sul fuoco un secchio d’acqua e andai verso la stalla con il secchio e uno straccetto in mano deciso a rispettare i patti. Mi misi dietro al toro al quale feci una carezza sul dorso per entrare in contatto, poi, tenendomi ad una certa distanza, per evitare eventuali contraccolpi, iniziai l’operazione: con delicatezza passai lo straccetto intinto nell’acqua tiepida sui suoi testicoli senza ricevere nessun segnale particolare dall’interessato che si spostò comunque un po’ più di fianco e si limitò a guardarmi come a dire: che stai facendo? Mien e Berto che mi avevano seguito a distanza per vedere la scena annuirono soddisfatti con la testa: la missione era finalmente conclusa!”3
Che ne è stato di Bino?
Si è laureato in fisica ed ha collaborato con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato ricercatore all’università di Ginevra e docente all’Università della Valle d’Aosta.
Tratto da: Albino Impérial, Lapaboura quell’estate in alpeggio a dieci anni, Tipografia Duc, 2014, Saint-Christophe, ISBN 978-88-87677-67-6
Il lago del Miage
Partenza: 1723 m
Arrivo: 2016 m
Quota massima: 2030 m circa
Dislivello in salita: 300 m circa
Andata: 1h20
Ritorno: 1h00
Totale: 2h20
Difficoltà: E
Segnavia: 18A.
Tratti difficili: no
Tratti esposti: sì
Ombra: parziale
pericolo caduta massi: sì
Da vedere: la morena del ghiacciaio del Miage, i colori della Dora di Veny, le Pyramides Calcaires, il ghiacciaio del Miage Continua la lettura di Il lago del Miage