
Il Gran Ciambellano di Gilliarey nell’aggiornare l’indice dei libri consigliati ha scorso sempre più incuriosito l’agile volumetto di
Un tempo gattare e gattari valdostani seguivano con occhio vigile il bighellonare dei coscritti intorno alle colonie feline. Un interesse che non né disinteressato né legato a necessità alimentari.
La prima messa sul Monte BIanco è stata celebrata da un sacerdote valdostano l’11 agosto 18931.
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Mia moglie mi rimprovera spesso di essere eccessivamente pignolo nel controllo delle fonti e mi prende ancora in giro per non averle creduto quando mi disse che la prima stesura de Il Milione di Marco Polo è stata scritta in francese.
Questa bella storia valdostana comincia con un incontro fortunato. L’incontro tra Laura Colella e il Grenier di Clémencey. Continua la lettura di Il Grenier di Clémencey
Un curioso mito valdostano lega turismo ed allevamento: nei bar della Valle d’Aosta si sente spesso argomentare che senza gli allevatori che sono i giardinieri della montagna non ci sarebbe turismo in Valle d’Aosta.
Il 29 luglio 1918, il Signor *** di Brusson scriveva al cugino:
Il generale Luigi Chatrian, la cui famiglia era originaria di Torgnon, sosteneva che la gratitudine non è tra le virtù più diffuse in Valle d’Aosta. Come dargli torto se il suo contributo all’autonomia della Valle d’Aosta è stato dimenticato da gran parte dei valligiani. Si esprimeva così nel 1948, all’Assemblea Costituente dove venne eletto nella la lista della Democrazia Cristiana:
Continua la lettura di Il generale Luigi Chatrian, un valdostano illustre e dimenticato.
Scriveva l’Abbé Henry più di cent’anni fa1:
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