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Valdostani magnagatti

Un tempo gattare e gattari valdostani seguivano con occhio vigile il bighellonare dei coscritti intorno alle colonie feline. Un interesse che non né disinteressato né legato a necessità alimentari.
1893 La prima messa sul Monte BIanco

La prima messa sul Monte BIanco è stata celebrata da un sacerdote valdostano l’11 agosto 18931.
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- Joseph-Marie Henry, Les premiers guides de Courmayeur, Imprimerie catholique, Aoste, 1908 – versione digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/Libri/La%20messe%20au%20Mont%20Blanc/18/index.html#zoom=z – libera traduzione dal francese di Gian Mario Navillod[↩]
Barbero, Bernardini e le fonti

Mia moglie mi rimprovera spesso di essere eccessivamente pignolo nel controllo delle fonti e mi prende ancora in giro per non averle creduto quando mi disse che la prima stesura de Il Milione di Marco Polo è stata scritta in francese.
Il Grenier di Clémencey

La bella storia valdostana del Grenier di Clémencey.
Questa bella storia valdostana comincia con un incontro fortunato. L’incontro tra Laura Colella e il Grenier di Clémencey. Continua la lettura di Il Grenier di Clémencey
Mucche & turismo

Un curioso mito valdostano lega turismo ed allevamento: nei bar della Valle d’Aosta si sente spesso argomentare che senza gli allevatori che sono i giardinieri della montagna non ci sarebbe turismo in Valle d’Aosta.
Moglie e buoi dei paesi tuoi

Il 29 luglio 1918, il Signor *** di Brusson scriveva al cugino:
Il generale Luigi Chatrian, un valdostano illustre e dimenticato.

Il generale Luigi Chatrian, la cui famiglia era originaria di Torgnon, sosteneva che la gratitudine non è tra le virtù più diffuse in Valle d’Aosta. Come dargli torto se il suo contributo all’autonomia della Valle d’Aosta è stato dimenticato da gran parte dei valligiani. Si esprimeva così nel 1948, all’Assemblea Costituente dove venne eletto nella la lista della Democrazia Cristiana:
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Valentin Rey: una guida-mulattiere famosa

Scriveva l’Abbé Henry più di cent’anni fa1:
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- Joseph-Marie Henry, Les premiers guides de Courmayeur, Imprimerie catholique, Aoste, 1908, pag. 14 – versione digitale disponibile qui: http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/Libri/Les%20premiers%20guides%20de%20Courmayeur/20/index.html#zoom=z libera traduzione del francese di Gian Mario Navillod.[↩]
Clandestini a Parigi

Siamo arrivati a Pré Saint Didier con il treno poi siamo saliti al Piccolo San Bernardo sotto la neve, era novembre. Al colle era già notte, siamo scesi in Francia nel buio, facevo strada io, dicevano avessi gli occhi più acuti perché non erano abituati alla luce elettrica: a casa avevamo solo una lucerna.