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La nevicata del 1888

Valanga sulla strada per il Rifugio Prarayer di Bionaz – Foto di Gian Mario Navillod.
Valanga sulla strada per il Rifugio Prarayer di Bionaz – Foto di Gian Mario Navillod.

Nell’anno dei “tre otto”, il 1888, la nevicata di fine febbraio fu eccezionale. A differenza di quella del 15-18 gennaio del 1885 che provocò 14 vittime in Valle d’Aosta (caddero in quattro giorni quasi 2 metri di neve ad Aosta e 2 metri e 22 centimetri a Cogne) tre anni dopo il bilancio fu di 33 morti, più del doppio.

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Il campanile scomparso di Sarre

Ex priorato di Sainte Hélène visto dal sentiero del Ru d'Arberioz - foto di Gian Mario Navillod.
Ex priorato di Sainte Hélène visto dal sentiero del Ru d’Arberioz – foto di Gian Mario Navillod.

Il canonico Bérard scriveva nel 18811: “A duecento metri circa ad est del castello di Sarre, si vede a fianco della strada statale una casa di dubbio gusto anche se di recente costruzione. È stata costruita dove sorgeva l’antico priorato di Sainte Hélène che appartenne prima ai benedettini dell’abbazia di Saint Victor di Ginevra, poi ai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme.

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  1. Edouard Berard, Antiquités Romaines et du Moyen-Âge dans la Vallée d’Aoste in Atti della Società di Archeologia, volume III, Stamperia Reale di Torino di G. B. Paravia, 1880,  pag. 181 – versione digitale disponibile qui[]

Ru d’Arberioz 3

Ru d'Arberioz di Aymavilles - foto di Gian Mario Navillod.
Ru d’Arberioz di Aymavilles – foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru d’Arberioz deriva le acque del torrente Grand Eyvia a circa 1020 metri di quota e scorre in gran parte sotto terra. ll salto di quota tra Chevry e Montbel è sfruttato da una centralina idroelettrica. La parte finale del ru è stata abbandonata, un bel sentiero panoramico ne ricorda l’esistenza e passa davanti ad una delle più belle miniere della Valle d’Aosta. Nei punti più suggestivi alcune panchine permettono di osservare comodamente il paesaggio coltivato e i tanti castelli costruiti lungo il corso del fiume.

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I toponimi equivalenti

La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort - Foto di Gian Mario Navillod.
La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.

I toponimi della Valle d’Aosta, nomi diversi per indicare gli stessi luoghi.

Scriveva l’Abbé Amé Gorret nel 1873: “Le 20 juillet je partais de Châtillon en compagnie de deux amis pour la pointe Barbeston que l’on voit si bien de Châtillon et de Saint Vincent et dont le nom pourtant est ignoré de tous de la vallée d’Aoste, car on l’appelle à Châtillon Pointe de Douze Heures, à Saint Vincent Pointe de Deux Heures, et a Pontey Pointe des Cimes-Blanches. Ces différences de noms devraient bien disparaître une bonne fois pour ne pas exposer aux inconvéniants si fréquents de pays à pays”.

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L’acciaieria Cogne

 

Complesso minerario di Colonna visto da valle - Foto 2012 di Gian Mario Navillod.
Complesso minerario di Colonna visto da valle – Foto 2012 di Gian Mario Navillod.

All’inizio del 1900 le miniere di Cogne e quelle di La Thuile erano abbandonate e sull’area dove sorge oggi l’acciaieria si vedeva solo una grande tappeto verde1.

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  1. Umberto Janin Rivolin, La fabbrica sulla frontiera, in Luigi Mazza, Esercizi di piano. L’area industriale Cogne ad Aosta, Franco Angeli, Milano 2002, pag. 26 – versione digitale disponibile qui[]