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Ru d’Arberioz 3

Ru d'Arberioz di Aymavilles - foto di Gian Mario Navillod.
Ru d’Arberioz di Aymavilles – foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru d’Arberioz deriva le acque del torrente Grand Eyvia a circa 1020 metri di quota e scorre in gran parte sotto terra. ll salto di quota tra Chevry e Montbel è sfruttato da una centralina idroelettrica. La parte finale del ru è stata abbandonata, un bel sentiero panoramico ne ricorda l’esistenza e passa davanti ad una delle più belle miniere della Valle d’Aosta. Nei punti più suggestivi alcune panchine permettono di osservare comodamente il paesaggio coltivato e i tanti castelli costruiti lungo il corso del fiume.

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I toponimi equivalenti

La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort - Foto di Gian Mario Navillod.
La cappella e il lago di Cignana dal sentiero per il Col di Fort – Foto di Gian Mario Navillod.

I toponimi della Valle d’Aosta, nomi diversi per indicare gli stessi luoghi.

Scriveva l’Abbé Amé Gorret nel 1873: “Le 20 juillet je partais de Châtillon en compagnie de deux amis pour la pointe Barbeston que l’on voit si bien de Châtillon et de Saint Vincent et dont le nom pourtant est ignoré de tous de la vallée d’Aoste, car on l’appelle à Châtillon Pointe de Douze Heures, à Saint Vincent Pointe de Deux Heures, et a Pontey Pointe des Cimes-Blanches. Ces différences de noms devraient bien disparaître une bonne fois pour ne pas exposer aux inconvéniants si fréquents de pays à pays”.

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L’acciaieria Cogne

 

Complesso minerario di Colonna visto da valle - Foto 2012 di Gian Mario Navillod.
Complesso minerario di Colonna visto da valle – Foto 2012 di Gian Mario Navillod.

All’inizio del 1900 le miniere di Cogne e quelle di La Thuile erano abbandonate e sull’area dove sorge oggi l’acciaieria si vedeva solo una grande tappeto verde1.

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  1. Umberto Janin Rivolin, La fabbrica sulla frontiera, in Luigi Mazza, Esercizi di piano. L’area industriale Cogne ad Aosta, Franco Angeli, Milano 2002, pag. 26 – versione digitale disponibile qui[]

Ru de Serve

Alveo in ferro del Ru de Serve - foto di Gian Mario Navillod.
Alveo in ferro del Ru de Serve – foto di Gian Mario Navillod.

Il Ru de Serve derivava le acque del Torrente Grauson e attraversando boschi e pascoli le portava nei pressi dell’alpeggio di Serve. Gli escursionisti esperti possono seguire il vecchio alveo dalle case di Pianos alla presa facendosi largo tra la vegetazione che nasconde gli argini per lunghi tratti, La parte finale attraversa una parete di roccia ed è al momento impercorribile.

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Ru de Crépin

Sentiero lungo il Ru de Crépin - foto di Gian Mario Navillod.
Sentiero lungo il Ru de Crépin – foto di Gian Mario Navillod.

Passeggiando lungo il Ru de Crépin si attraversano zone umide dove la vegetazione erbacea prospera e macchie di larici dalle forme curiose che in estate accolgono gli escursionisti nella loro ombra discreta. Malgrado il forte investimento per rinaturalizzare il ru alcuni tratti restano asciutti. Da non perdere la visita alla grotta delle Busserailles.

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Il castello di Cly e l’acqua corrente

Castello di Cly dal Ru Marseiller - Foto di Gian Mario Navillod.
Castello di Cly dal Ru Marseiller – Foto di Gian Mario Navillod.

Il castello di Cly, a partire almeno dal XIV secolo, era dotato di acqua corrente. Circa seicento metri di tubi di legno incastrati l’uno nell’altro portavano l’acqua dalla sorgente posta sul fianco della valle al cocuzzolo dove sorge il castello tramite un sifone profondo una ventina di metri1.

Di conti della castellania di Cly pubblicati da Ezio Gerbore2 risulta che nel 1378 vennero scavate trecento tese di fossato “trecentum teysarum fossatorum factorum pro fonte conducendo in castro domini Cly” per la posa dei bornelli ricavati da cinquecento tronchi di pino silvestre “quingentorum tronczonorum deysie pro faciendo bornellos ad ducendum aquam

Post del 17.03.2021 ultimo aggiornamento 26.09.2021

  1. Ezio Gerbore, Quelques particularités sur l’utilisation des eaux dans le moyen age valdotain, Saint-Nicolas, 2001, versione digitale disponibile qui[]
  2. Ezio Gerbore, Bruno Orlandoni, Il Castello di Cly, Le Chateau Edizioni, Aosta 1998, ISBN 88-87214-13-1, pag. 73 e segg.[]

Non tutti i ru riescono al primo colpo

Cascatelle lungo il Ru Courtaud/Courtod - Foto di Gian Mario Navillod.
Cascatelle lungo il Ru Courtaud/Courtod – Foto di Gian Mario Navillod.

Almeno una volta la costruzione di un ru non riuscì al primo colpo. Scrive Ezio Emerico Gerbore che nel 1459 il conte Giacomo di Challant accusò i costruttori del Ru Courtaud di aver travalicato la concessione fatta nel 1393 da Ebalo di Challant e di aver edificato due canali al posto dell’unico autorizzato.

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