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Gli sclopeti di Castellione

Le prima menzione di attività siderurgica a Châtillon deriva da un conto della castellania di Lanzo del 1346 conservato all’archivio di Stato di Torino. In quell’anno il magister Hugoninus de Castellione fabbricò alcuni sclopeti (degli schioppi, piccoli cannoni del peso di 60 libbre, circa 20 kg) per la marchesa del Monferrato e il castello di Lanzo1.

  1. Maria Vassallo, Châtillon in età moderna, Le Château edizioni, Aosta, 2001, ISBN 88-87214-80-8, pag. 127[]

La filovia elettrica di Châtillon

Il Signor Bordon rag. Maurizio, presidente della Società Cervino Autotrasporti filovia, così scriveva al giornale Le Mont Blanc di Aosta1: “Vorrete pubblicare nel vostro giornale Mont-Blanc della settimana prossima la seguente risposta a chi scrive sul vostro giornale di questa settimana da St. Vincent riguardo al “tram elettrico”.

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  1. Le Mont Blanc, Aosta, 29/07/1921, pag. 1 – copia digitale disponibile qui http://cordela.regione.vda.it/pubblicazioni/GiornaliRiviste/Le%20Mont%20Blanc/1921-07-29_Le_Mont_Blanc/index.html#1/z[]

La Via Francigena da Chambave a Châtillon

Lungo la Via Francigena - Il pellegrino all'entrata del borgo di Chambave - Foto di Gian Mario Navillod.
Lungo la Via Francigena – Il pellegrino all’entrata del borgo di Chambave – Foto di Gian Mario Navillod.

Si cammina sull’asfalto per più della metà dell’itinerario. Punti di forza: il borgo di Chambave, la casa del pittore di Chandianaz, i villaggi fantasma di Barma des Votornes e Barma des Antesans.

In alternativa la variante lungo il Ru de Chandianaz consente di camminare lungo mulattiere e sentieri per il 90% dell’itinerario.

Via Francigena ufficiale

  • 5.5 km
  • 40% sterrata o sentiero
  • 60% strada asfaltata
  • dislivello +150 m -100 m
  • la mappa

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La Via Francigena da Nus a Chambave

Lungo la Via Francigena - Parrocchiale di Diemoz - Foto di Gian Mario Navillod.
Lungo la Via Francigena – Parrocchiale di Diemoz – Foto di Gian Mario Navillod.

Si cammina sull’asfalto per l’80% dell’itinerario. Punti di forza: il Signore con  sabot, la zangola nella vecchia latteria, la chiesa di Diemoz. Punti di debolezza: il tracciato ufficiale esclude la Via del Sorriso e sale fino a Grangeon.

In alternativa la variante percorre la Via del Sorriso e accorcia l’itinerario di mezzo chilometro togliendo 100 m di dislivello.

Via Francigena ufficiale

  • Andata: 2h00
  • 8 km
  • 20% sterrata o sentiero
  • 80% strada asfaltata
  • dislivello +200 m -300 m
  • la mappa
Lungo la Via Francigena - Via del Sorriso, targa in ceramica - Foto di Gian Mario Navillod.
Lungo la Via Francigena – Via del Sorriso, targa in ceramica – Foto di Gian Mario Navillod.

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Sigerìco e la Via Francigena

Tarsia in pietra con il logo della Via Francigena davanti alla chiesa di Gignod (AO) – Foto di Gian Mario Navillod.
Tarsia in pietra con il logo della Via Francigena davanti alla chiesa di Gignod (AO) – Foto di Gian Mario Navillod.

La prima testimonianza di un viaggio lungo la Via Francigena è dell’arcivescovo di Canterbury Sigerìco che nel 990 si recò a Roma per ricevere il Pallio ed annotò le tappe percorse durante il viaggio di ritorno.

Il testo è estremamente sintetico: il cronista annota l’agenda romana dell’arcivescovo e poi elenca semplicemente tutte le tappe da Roma fino al mare. Continua la lettura di Sigerìco e la Via Francigena

L’arca del diavolo di Pontey

La tomba barbarica di Pontey, sullo sfondo il Castello Gamba di Châtillon - Foto di Gian Mario Navillod.
La tomba barbarica di Pontey, sullo sfondo il Castello Gamba di Châtillon – Foto di Gian Mario Navillod.

L’arca del diavolo di Pontey è una tomba lunga due metri e larga circa 110 cm scavata nella roccia per una profondità di circa 70 cm. L’asse maggiore è orientato in direzione est-ovest ed il fondo è inclinato verso est di circa 10 gradi. Continua la lettura di L’arca del diavolo di Pontey