Per ben 36 anni la prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, nata nel 1851, passò le vacanze a Gressoney-Saint-Jean.
Continua la lettura di La regina Margherita e le tre versioni dell’incidente
Per ben 36 anni la prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, nata nel 1851, passò le vacanze a Gressoney-Saint-Jean.
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Il crollo del Ponte Romano di Saint-Vincent raccontato da Giuseppe Francesco Baruffi, docente universitario e deputato del Regno, nato nel 1801.
Agli inizi del 1200 venne rimaneggiato il duomo di Fidenza dedicato a San Donnino.
Il prof. Alessandro Barbero nel poderoso volume che ha dedicato alla battaglia di Caporetto contrappone alcune curiose abitudini dei generali italiani del tempo, sicuri che le guerre si vincessero grazie a circolari sufficientemente roboanti, al pragmatismo dell’esercito tedesco che travolse le linee italiane.
Un esempio per tutti.
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L’imitazione della Marsigliese venne composta da Cerlogne nel 1887 e pubblicata il 16 aprile 1889. Nel quaderno in cui riporta la cronologia delle sue opere dal 1859 al 1900 l’autore riporta la seguente nota:
Andrea Pautasso, detto il Comandante Bert durante la resistenza, nato a Bra il 29 giugno 1911 – morto a Torino il 27 luglio 1985.
Scriveva l’Abbé Trèves nel 1916 “La storia dei nostri ru valdostani è ancora, purtroppo! una campo del tutto vergine e inesplorato … Titoli in mano, fornirebbe ai nostri comuni valdostani i mezzi giuridici per difendere i loro sacri diritti inalienabili su tutto questo magnifico patrimonio di acque pubbliche acquistate un tempo dai nostri padri e da loro pagate con bel denaro sonante, che un governo rapace cerca di sottrarci … E insegnerebbe loro a imporre a tutte queste società nuove e straniere, accaparratrici delle nostre acque, il rispetto del diritto di irrigazione così antico e basilare per le nostre terre e la giustizia elementare di lasciare – anch’esse in denaro sonante – una forte canone annuale di risarcimento verso le popolazioni che esse spogliano. La Divina provvidenza, attraverso tante e così magnifiche cascate sparpagliate dalla cima al fondo della valle, utilizzabili per produrre energia elettrica e trasformabili in petrolio bianco, ha dotato la nostra cara patria valdostana di una immensa ricchezza di cui cominciamo un po’ tardi a scoprire l’esistenza e intuirne l’estensione. Perché ci lasceremmo sottrarre impunemente questo patrimonio così preziose senza che ne rimanga nulla o quasi per il progresso morale ed economico del paese? Quando, difeso con energia, potrebbe servirci così bene per dei lavori di viabilità, di rimboschimento, di arginatura e per il finanziamento di un sacco di opere sociali e per il popolo, quali l’istruzione post-scolare, le scuole d’agricoltura, per l’emigrazione, della buona casalinga, di arti e mestieri così richieste dalle necessità del tempo.” 1
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La penna a tratti corrosiva dell’Abbé Trèves sintetizza l’ascesa e la caduta del primo Presidente della Lega Antialcoolica Valdostana tra maggio 1912, il mese della Vergine e settembre 1913, quello della vendemmia.
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Nel numero di aprile 1925 della rivista del CAI si dà notizia della prossima entrata in esercizio dei quattro bivacchi del Club Alpino Accademico Italiana, l’associazione che riunisce gli alpinisti che vanno in montagna senza l’aiuto delle guide.